Nel registro degli indagati, sono finiti 83 parlamentari siciliani e 14 consulenti e dipendenti dei Gruppi. Dalle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura di Palermo, è scaturito che, deputati delle ultime tre legislature dell'Ars, secondo gli investigatori, hanno speso oltre dieci milioni di euro, dei fondi destinati ai gruppi (soldi pubblici).
Tra gli indagati per “Peculato”, spiccano, l'ex governatore Raffaele Lombardo; l’attuale presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone e il suo predecessore, Francesco Cascio; il segretario regionale del PD Giuseppe Lupo; il responsabile Welfare della segreteria nazionale del Pd Davide Faraone.
Gli avvisi di garanzia sono stati notificati, anche a: Francesco Musotto ex capogruppo Mpa, all’ex deputata Marianna Caronia ex Mpa, a Cataldo Fiorenza ex Mpa, all’ex deputata Giulia Adamo ex Udc, a Nicola D’Agostino dell’Udc, a Rudy Maira del Pd, a Antonello Cracolici del Pd. E anche a Lino Leanza, oggi Articolo 4. Lunga è la lista degli indagati, tutti avrebbero disposto o autorizzato alcune spese non istituzionali, o comunque non giustificate, quantificati dagli investigatori, pari ad una somma di circa 10 milioni di euro.
IN PARTICOLARE. Tra le spese contestate dalla procura di Palermo, effettuate con fondi pubblici dai parlamentari, risulterebbe che: l’ex capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, tra le altre spese abbia anche acquistato cialde per il caffè, bottiglie di acqua minerale e per la pubblicazione di necrologi; Rudy Maira del Pd, avrebbe ricevuto 24 bonifici per un totale di 51mila euro, “giustificati” come acquisto di un’auto, veicolo che però, dalle indagini, risulta ad uso privato e non per il gruppo politico; Giulia Adamo del Pdl avrebbe speso 1.690 euro in una gioielleria; Francesco Musotto ex capogruppo Mpa, avrebbe speso invece 45 mila euro senza giustificazione.
La notizia della maxi inchiesta ha «sorpreso» i parlamentari, specialmente quelli del Partito Democratico caduto nella rete giudiziaria e impegnato nella maratona che dovrebbe portare all'approvazione della legge di stabilità.
Viene costantemente meno l'onorabilità e l'integrità delle istituzioni, che sempre più spesso inciampano nella rete della magistratura. E' evidente, che quanto accade a più riprese nel corso di questa legislatura, non è più ammissibile e ne tollerabile. E’ necessario un intervento deciso per mettere fine al malcostume della politica, da qualsiasi parte esso provenga, dal legislatore o dal Popolo italiano.
(varie fonti)
Nessun commento:
Posta un commento