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THE NEST - NEWS

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mercoledì 31 luglio 2013

Licenziato, si suicida lanciandosi dal balcone.

L'uomo si è gettato nel vuoto dal quinto piano della sede Cefop, della regione siciliana, dove prestava servizio. Da subito le condizioni risultavano gravissime.

Un dipendente del Cefop, l'ente di formazione professionale che contribuisce allo sviluppo, all’apprendimento, all’assistenza e alla formazione culturale, sociale e professionale di soggetti disoccupati e occupati svolgendo, altresì, servizi di informazione e orientamento rivolti a categorie svantaggiate, posto in liquidazione e definanziato, si è suicidato lanciandosi dal balcone al quinto piano della sede Cefop, in via Imperatore Federico.
Riccardo De Lisi, 44anne, sposato, architetto, si è lanciato nel vuoto. Inutili sono risultati i soccorsi, è morto subito dopo l’arrivo in ospedale.

I dipendenti del Cefop  e dell'Anfe (altro centro di formazione), da oltre due settimane manifestano per il loro licenziamento avvenuto nel dicembre e gennaio scorsi, chiedendo al governo regionale il reintegro nel servizio. Al Cefop, prima degli scandali operati dalla Regione nel settore della formazione siciliana, lavoravano oltre 325 persone.

Un ex dipendente del Cefop: “È il quinto suicidio dal 2011, quando siamo stati messi in cassa integrazione, per la prima volta, ad oggi. Nessuno ci ascolta, ci ignorano tutti, siamo disperati”

“Almeno”, ora, una persona potrà essere reintegrata!.
Fonte: La repubblica do Palermo




martedì 30 luglio 2013

Minaccia Kyenge su Fb: denunciato e perquisita la casa

L'uomo ha intimato l'utilizzo delle armi durante la visita del ministro dell'Integrazione.  Interrogato dalla polizia, si è giustificato dicendo di aver subito un furto a opera di immigrati.

Un 61enne veronese è stato denunciato dalla Polizia perchè sul suo profilo di Facebook ha insultato e minacciato di far uso delle armi contro il ministro dell'Integrazione, Cecile Kyenge, che parteciperà il 4 agosto all'inaugurazione del progetto "African Summer School" a Verona.

"La casa dell'uomo è stata perquisita, ma non sono state trovate armi".

Sul proprio profilo di Facebook, D.S. (queste le iniziali dell'uomo), secondo quanto riscontrato dalla Digos, il 26 luglio aveva "postato" un messaggio in cui dichiarava di essere pronto ad accogliere la "ministra negra" con delle armi.  A pochi giorni di distanza, sullo stesso account del social network, "condividendo" una foto raffigurante la ministra seguita dalla frase "Kyenge? No grazie!", era stato inserito un ulteriore messaggio offensivo e minaccioso.

Raggiunto dalla polizia, l'uomo, alla presenza del suo legale, ha giustificato il proprio gesto collegandolo ad un recente furto nella sua abitazione che avrebbe detto essere stato compiuto da cittadini extracomunitari. Avendo ammesso le proprie colpe e non avendo trovato armi nella sua abitazione, l'uomo è stato denunciato per diffamazione e minacce pluriaggravate, anche dalla discriminazione razziale. Intanto, In vista dell'arrivo del ministro, la polizia sta svolgendo servizi di prevenzione.

Fonte: Tgcom24

 

lunedì 29 luglio 2013

Gli affidano il bimbo; lui tenta lo stupro

L'episodio è accaduto in uno dei camping di Fondi sulla via Flacca. Alcuni vicini di tenda sono stati attirati dalle grida del piccolo e sono intervenuti.

Aperta la tenda la scena era inequivocabile.  Momenti d'ira per l'uomo, un quarantacinquenne della zona, salvato solo dall'arrivo dei carabinieri che lo hanno arrestato. Il bimbo di otto anni era figlio di amici di famiglia e lo aveva in affidamento per le vacanze.

Violenza sessuale su minore, questo il reato contestato ad un 45enne di Fondi arrestato domenica 28 luglio dai carabinieri in un campeggio della zona. Secondo quanto riferito da alcuni vicini di tenda, l’uomo stava abusando sessualmente di un bimbo di otto anni affidatogli in quanto amico di famiglia.

Altri campeggiatori hanno sentito il bimbo lamentarsi e piangere nella tenda, hanno verificato e hanno scoperto l’inequivocabile situazione. Immediatamente sono stati chiamati i carabinieri che dopo i necessari riscontri, hanno arrestato l’uomo che rischiava anche il linciaggio da parte degli altri campeggiatori.  Il bimbo è stato affidato ai servizi sociali.

Kyenge: “adesso ho paura per le mie figlie”

In un'intervista a Repubblica, Cécile Kyenge parla del clima di intolleranza sempre più esasperato che la circonda: "Non mi aspettavo attacchi così forti, ma non mi fermo. L'Italia ha tanta strada da fare, per troppo tempo si è sottovalutato l’aspetto culturale dell’immigrazione".

Ironica quando si tratta di rispondere agli ennesimi insulti e provocazioni di “matrice razzista.  Ma anche preoccupata per il clima di intolleranza che continua a montare intorno alla sua persona.

E’ questo lo stato d’animo di Cécile Kyenge, che in un’intervista a Repubblica afferma di sentirsi “stanca del ripetersi di insulti tanto pesanti”: “Mio marito è un po’ preoccupato per me, io però non perdo la serenità, anche se adesso sono in pensiero per la sicurezza delle mie figlie”.

La ex clandestina raccomandata da suo padre Capo Villagio e da un Vescovo, financo nel suo paese, che è riuscita a trafugarsi una delle solo 3 borse di studio poste a disposizione degli studenti di tutta la Rep. del Congo.. che in Italia con l'aiuto della Chiesa e degli italiani è riuscita a studiare e diventare "oculista".... Oggi la troviamo come ministro, che offende gli italiani in ogni suo intervento calpestando i loro diritti, a favore degli immigrati clandestini…….. ma non accetta le offese!, e adesso ancora, monta su il "caso clamoroso" dichiarando di aver paura per le sue figlie???.

Lo fa di proposito!, lei vuole e spera che gli italiani si comportino in questo modo, e li istiga.. più si comportano così, più avrà popolarità e godrà del vittimismo fomentato anche dalla compiacente sinistra che si nasconde dietro questi casi, per fare i propri interessi, con la disattenzione dei cittadini.

Ministra Kyenge, Giulia e Maisha non sono in pericolo!, noi italiani non osiamo vendette trasversali, le sue figlie sono al sicuro, con noi, così, come vorremo anche, che i "milioni" di figli degli italiani lo fossero.

Stia attenta piuttosto al suo popolo che fa ingresso in Italia e ai clandestini in senso lato, loro si ce l'anno nel sangue la violenza, quella vera!!.. quella che lei cara ministra non ha mai vissuto in prima persona poiché proveniente da una famiglia benestante, con suo padre funzionario statale e capo villaggio; io la conosco quella violenza...non Lei!!

Ci permettiamo di ricordarle ministra Kyenge, quello che sta facendo oggi potrebbe ritorcersi contro; come il caso di Don Renzo Beretta, parroco di Ponte Chiasso, sacerdote impegnato da anni nell'aiutare tossicodipendenti ed extracomunitari, sfamandoli, vestendoli e elargendo loro anche del danaro. E’ stato più volte accoltellato all'addome ed è morto all'ospedale di Como dopo mezz'ora dal ferimento mortale, operato nei suoi confronti da un extracomunitario che, non si accontentava più del denaro che il parroco gli dava, ne voleva di più, sempre di più, altri soldi.
 
 

Sbarchi, immigrati con telefoni satellitari e l’ira della Marina: “Non ce la facciamo proprio più”

Centinaia gli interventi di soccorso solamente negli ultimi giorni.

Adesso i clandestini hanno anche i numeri di telefono satellitari delle Capitanerie di Porto. Così, quando arrivano nelle acque territoriali italiane sono loro stessi a chiedere aiuto per essere soccorsi e trainati a terra.

La Marina militare non ci sta: “Siamo stanchi di fare questo lavoro, non è il nostro compito”. Perché, cosa accade? “Spesso e volentieri le Capitanerie, la Finanza, i Carabinieri o la Polizia sono costretti a chiedere l’intervento della Marina perché la richiesta di soccorso arriva dal mare aperto”. Ormai, i clandestini conoscono tutti i trucchetti per aggirare le nostre leggi. Basti pensare che in otto anni di migrazioni, almeno 220mila - ma dovrebbero essere molti di più - sono stati gli extracomunitari che hanno raggiunto le coste italiane.

Oltre ai numerosi appelli, troppo spesso inascoltati, lanciati al Governo dai tantissimi cittadini (costretti ad accedere ai servizi sociali, asili nido e case popolari dopo gli stranieri), ora anche le forze armate chiedono interventi innovativi, chissà cosa penserà la ministra Kyenge, la quale ritiene che bisogna abrogare il reato di clandestinità.   

“Il nostro compito principale è quello di tutelare la salvaguardia degli equipaggi dei mercantili italiani”, si lamenta il comandante della “Sirio”, una delle navi che fanno parte della nostra flotta militare, Emanuele Di Franco. Solo la missione secondaria è quella di “intervenire in caso di difficoltà delle imbarcazioni”.

“”Sarebbe auspicabile che qualche comandante dicesse "Adesso basta"
Ma quel comandante verrebbe condannato!!! e l'equipaggio a seguire... per aver obbedito ad un ordine sbagliato... Un Comandante non riuscirebbe a rappresentare il popolo italiano, è il POPOLO ITALIANO CHE DEVE MUOVERSI "OGGI" PER FAR SI CHE QUELL'EVENTUALE GESTO DEL COMANDANTE NON POSSA ESSERE CONDANNATO DOMANI!!............ I social network non possono e non devono servire solo a giocare!!””

Nelle ultime settimane, l’Italia è stata oggetto di una vera invasione migratoria. Migliaia i clandestini che, dopo essere soccorsi, vengono smistati dalle nostre autorità nei vari centri di accoglienza del Paese; strutture ormai al collasso e dalle pessime condizioni igienico sanitarie.

E, quotidianamente, avanzano senza sosta decine di natanti verso il Canale di Sicilia. Anche ieri, altre centinaia di nordafricani sono stati soccorsi dalle motovedette della Capitaneria di porto.

Kyenge: “Quando voteranno gli immigrati…”

Per il ministro congolese della “disintegrazione” Kyenge, è urgente dare il diritto di voto agli immigrati.

Lo ha spiegato lei stessa alla festa della sinistra di Vendola (Sel), polemizzando sulla rete messa dal sindaco di Forte dei Marmi per proteggere i turisti dall’invadenza dei venditori abusivi e dal degrado.

La frase rilevante: ”Se quei migranti avessero votato - ha detto - non credo che si sarebbero costruiti muri”.

Avrebbero infatti comandato loro.  Ecco cosa intende la congolese per ‘integrazione’: far comandare gli immigrati… Poi si lamenta delle banane.

Che questa politica di sinistra, di apertura agli immigrati a tutti i costi, anche se "clandestini", "pregiudicati", la loro regolarizzazione, lo ius soli, ect.., sia finalizzata al loro diritto di voto!! 
 
Fonte: Voxnews 

Pensionato in crisi: sfrattato e multato…

Gianfranco, anziano pensionato, preda della crisi, non aveva il permesso di occupare il suolo pubblico e non fatturava il denaro ricevuto dai passanti, come offerta, in cambio dei suoi libri.

Per questo motivo, giovedì 25 luglio, alle prime ore del mattino, nove agenti della Polizia Locale si sono presentati in corso Palestro intimando a Gianfranco, l’anziano di Roncadelle, che ogni giorno viene in città per racimolare il denaro con cui arrotondare la pensione, di consegnare loro la merce, da porre sotto sequestro, e di pagare una multa di 160 euro.

«I libri alla fine li ho impacchettati e li ho salvati - racconta -. Sulla multa invece non hanno voluto sentire storie, benché nelle scorse settimane, durante un incontro con il sindaco Del Bono fossi stato rassicurato sul fatto che avrei potuto continuare ad offrire i miei libri in corso Palestro».

Una concessione offertagli a patto che occupasse un piccolo spazio e che non fosse d’intralcio ai passanti, che evidentemente non deve aver trovato d’accordo la Polizia Locale. 

sabato 27 luglio 2013

Funzionario di polizia invia un porno a 1800 colleghi!

Tutti i dipendenti della polizia di Ginevra ora sanno qual è la differenza tra una moglie e un'amante. Ammesso che gli sfuggisse. Lunedi tre luglio, infatti, 1800 dipendenti hanno ricevuto in posta una email da un dipendente dei servizi IT con due (brevi) video pornografici che mostrano prove a sostegno della distinzione tra "la moglie e l'amante".

Inutile segnalare lo stupore dei colleghi e l'indignazione della colleghe, che hanno immediatamente risposto al mittente di non inviare più quel tipo di filmati.

Il capo della polizia di Ginevra, Monica Bonfanti ha preso rapidamente la situazione in mano. L'invio di materiale pornografico è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Ginevra. E il caso è ora nelle mani della procura.

Subito dopo il funzionario autore dell'invio ha mandato una mail di scuse a tutti i colleghi, spiegando di aver sbagliato destinatario.

Fonte: Affaritaliani

giovedì 25 luglio 2013

Emergenza caldo e "cresta" al Ministero!

EMERGENZA CALDO!!

Il ministero della Salute annuncia che: ""Dalle 8 alle 18 di ogni giorno, al n. telefonico 1500, risponderà personale qualificato del "MINISTERO" per dare consigli su come affrontare il caldo e assistere anziani e ammalati...

VERGOGNOSO!! da quando le "emergenze" vengono trattate solamente dalle 8 alle 18..??..

DI CHI E' AMICO/PARENTE!!  il personale che dal "ministero" risponde al telefono? e quanto ci costerà alla fine, questo breve periodo di lavoro straordinario??

Il Comune di Milano, in questi giorni di caldo, ha lanciato il numero verde gratuito 800.777.888 , attivo e a disposizione dei cittadini ""24 ore su 24"", sette giorni su sette.
Attraverso il call center è possibile richiedere interventi specifici di pronto intervento assistenziale, consegna di pasti caldi a domicilio, assistenza domiciliare per la pulizia della casa e l’igiene della persona, visite e aiuto domestico con accompagnamento per la spesa o per visite mediche.

E così anche in tutti gli altri comuni italiani, con l'assistenza di volontari e le Asl... ultime ma non ultime, sempre al servizio del cittadino, la Protezione civile e le forze dell'ordine di seguito i numeri utili al cittadino:

Emergenze

Numero unico emergenze 112
Polizia di Stato 113
Vigili del fuoco 115
Guardia di finanza 117
Emergenza sanitaria 118
Corpo forestale 1515

IL GOVERNO PRENDA ATTO CHE, con lo "straordinario" stipendio di quel personale impiegato al "Calll center" presso il Ministero; avrebbe potuto aiutare qualche connazionale colpito dalla #CRISI, non solo finanziaria, ma di identità nazionale e sociale!.  
 

Indignato per la Casta che non si indigna!!

Da indignato per una "Casta" che non si indigna pubblicamente, pur non simpatizzante del M5S, rendo pubblico questo articolo e il filmato, invitando tutti gli "INETTI" che in Aula, hanno preso in giro il parlamentare Matteo Dall'Osso, a INIGNARSI!!

"Conoscete sicuramente Matteo Dall'Osso, cittadino M5S alla Camera, e la sua incredibile storia, è affetto da sclerosi multipla ma vive meglio di chiunque altro.

Ha appena fatto il suo intervento in Aula, è l'una di notte, è stata una giornata pesante per tutti, figuriamoci per lui, mentre leggeva il suo discorso ha perso il filo, può capitare a chiunque.

Gli umani colleghi dagli scranni di Pd e Scelta Civica hanno cominciato a fare battutine sulla sua difficoltà "dategli il foglio giusto!", ripetevano le sue parole balbettando a sfottò, mormoravano, ridevano, lo guardavano divertiti.

Avvisati poi dello stato di Matteo qualcuno ha chiesto scusa per la palese, vergognosa, indecente, schifosa, indecorosa gaffe. L'arte dell'ipocrisia.

Signori, ci troviamo a lavorare con questa gente. Come possono stupire gli scempi che stanno facendo al Paese e la costante indifferenza per i cittadini italiani più deboli?

Dopo gli sfottò a fine intervento Matteo ha concluso dicendo "e come dissero tre violoncellisti sul Titanic mentre stava affondando 'è stato un piacere suonare con voi". Ma anche no."


Fonte: Giulia Di Vita


Eccessiva gentilezza, pizzaiolo multato..

A Savona, un pizzaiolo si è visto presentare una multa più che salata.

Il gestore della pizzeria "Benvenuti al Sud": si è visto notificare una multa di cinquemila euro solo per aver servito la pizza al tavolo. “La nostra licenza non permette di servire al tavolo. Il cliente può sedersi, ma deve prendersi la pizza dal banco. La multa è giusta, ma non possiamo pagare, siamo in ginocchio".

Hanno portato la pizza al tavolo agli unici due clienti della giornata e per questo si sono visti comminare una multa di ben 5mila euro. E' successo presso la pizzeria “Benvenuti al Sud” ad Albisola Superiore (Savona). “Abbiamo sicuramente sbagliato” spiega il titolare Massimo Abategiovanni “La nostra licenza non permette di servire al tavolo. Il cliente può sedersi, ma deve prendersi la pizza dal banco. Il nostro errore è stato aver fatto una gentilezza agli unici due clienti di quel pomeriggio.
Mai avremmo pensato di incorrere in una sanzione del genere”. I vigili invece difendono il loro lavoro “Stiamo battendo a tappeto il litorale per controllare che gli esercizi rispettino i limiti delle proprie licenze. Abbiamo fatto il giro delle attività e fatto presente che devono ottemperare a tutte le prescrizioni”.

Il problema del gestore Abategiovanni è che ora non si può assolutamente permettere di pagare una multa così salata: ”Ora non siamo in condizione di pagare, rischiamo di finire in ginocchio. Parleremo con il commercialista per valutare cosa si può fare. La crisi si sente, il flusso di persone che speravamo di trovare non c'è affatto". 


Fonte: "net1news">>


mercoledì 24 luglio 2013

Bambino costretto dalla psicologa a incontrare il padre pedofilo

Lo scorso 29 giugno, l'avvocato Francesco Miraglia del Foro di Modena, ha querelato una psicologa e un'assistente sociale del Consultorio di Piazzola sul Brenta (Padova) "a causa del loro comportamento lesivo, pregiudizievole e dannoso" verso il figlio della propria assistita, che è stato costretto a continuare a vedere il padre, malgrado sia stato appurato che quest'ultimo abbia abusato di lui. Inoltre ha richiesto che le due professioniste non si occupino più della vicenda.

Nel 2012 il bambino era stato ascoltato dal Giudice e il padre era stato rinviato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale, ciononostante il Tribunale per i Minori di Venezia obbligava il bimbo a vedere comunque il padre presso i Servizi sociali di Cittadella. Il minore si ribella manifestando più volte il suo dissenso, anche davanti agli operatori querelati, che non “riscontrano” il forte disagio del bambino che poteva essere rilevato anche dal cambiamento repentino della scrittura e dai problemi scolastici che erano venuti a crearsi. Invece "accusano" la donna di manipolare il figlio a suo favore. Ancora più incredibile quanto prospettato alla madre: “Se il figlio non incontra il padre l’alternativa sarà l'allontanamento dalla famiglia.”

Secondo l'avv. Miraglia è un fatto gravissimo: “L'allontanamento oramai viene usato come strumento di ricatto e di minaccia sotto l'indifferenza dell’autorità giudiziaria e dei nostri politici che come spesso accade predicano bene e razzolano male.” Il nostro comitato sostiene da anni che tramite valutazioni soggettive ed opinabili, psichiatri, psicologi e assistenti sociali spesso inducono il Tribunale dei minori a prendere provvedimenti drastici e drammatici. Nel caso di specie, la psicologa che ha redatto la consulenza tecnica d’ufficio che ha spinto il tribunale a prendere una decisione talmente errata, è una “fanatica” della PAS (Sindrome da alienazione genitoriale, la “sindrome” che ha portato al caso di Cittadella per intenderci) che recentemente ha firmato il "Documento sugli ostacoli al diritto alla bi-genitorialità e al loro superamento" assieme ad altri psicologi e psichiatri. Professionisti che certamente non offrono gratuitamente le loro perizie e consulenze, anzi. Ed è probabilmente l’impostazione “soggettiva di natura psicologica” decretata da questa consulente tecnica d’ufficio che ha portato i servizi ai comportamenti per cui ora sono stati querelati.

L’eccessivo appiattimento sulle perizie psichiatriche e psicologiche è alla base di tanti abusi ed errori, e recentemente è stato censurato dalla Corte di Cassazione, che proprio nel caso di Cittadella ha criticato il giudice di merito per aver basato il suo giudizio esclusivamente sulla valutazione psicologica/psichiatrica. Le perizie psicologiche-psichiatriche dovrebbero avere solo valore di opinioni e non essere considerate direttamente come “accertamento della verità”. Comprendiamo il dolore e la rabbia di tanti genitori che non vedono i figli a causa della condotta ostativa dell’altro partner, ma la soluzione non è sostenere una sindrome che ha causato e causa tanti danni dovuti a valutazioni soggettive e discrezionali di psicologi e psichiatri. Invece dovrebbero chiedere l’approvazione del reato di impedimento doloso della cura filiale per mettere la parola fine alle diatribe scientifiche e tornare alle buone, vecchie, solide prove, al fine di accertare questo reato che – ricordiamolo – in altri paesi europei è già previsto come tale.

Silvio De Fanti

Vicepresidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
 
 
 

martedì 23 luglio 2013

Lettera aperta al Senatore Torrisi.

Egregio senatore, a seguito di un articolo letto su di un quotidiano oneline, in relazione al suo proposto DDL (disegno di legge) di "imbavagliare/censurare" il popolo del web, blog e social, ovvero il popolo italiano con tutta la sua sovranità.  Mi permetto di risponderle: ""io che amo la Repubblica Italiana e le sue norme, a rispetto dell’articolo 21 della Costituzione Italiana, la quale recita: ”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Non si può essere soggetti ad autorizzazioni o censure“”; mi permetto di criticare l'attuale operato politico, che sta distruggendo la nostra Nazione.
Sempre a rispetto delle norme costituzionali, fulcro della democrazia Italiana, mi chiedo e chiedo a Voi Stato, a gran voce, se vi state attenendo alle norme che regolamentano la “nostra” democrazia, o state abusando del potere conferitovi dal Popolo Sovrano, attraverso DL (decreti legge), compromessi, lobby, collusioni, corruzioni, indifferenza sociale verso il popolo italiano; per contravvenire alle norme dettate e democratiche, a favore di una “dittatura” che non mi appartiene!.
Roberto Turi


lunedì 22 luglio 2013

I manager toccano le stelle

GRAVE FATTO DI CRONACA!! Nella giornata di ieri durante il forte temporale che si è abbattuto su alcune regioni italiane e il forte vento, oltre a sradicare alcuni alberi della capitale, ha letteralmente fatto volare via anche i "tetti" dei big manager.
Le ultime notizie riscontrano che i manager, da questo temporale ne sono usciti illesi, ma più appesantititi!!

Iniziando dal più "grave", ecco le cause.

Sergio Marchionne: il numero uno della Fiat, nel 2012, ha ricevuto un compenso di 47,9 milioni di euro complessivi, ieri, è aumentato del 48% a 7,16 milioni lordi!!
Luigi Francavilla: vicepresidente di Luxottica, è il secondo con 28,8 milioni!
Federico Marchetti: presidente e amministratore delegato di Yoox, è il terzo con 22,61 milioni!

L'elenco 2012 dei primi 50 manager super pagati: Classifica>>

I cento super dirigenti più pagati di Piazza Affari hanno guadagnato 402 milioni di euro lordi complessivi, vale a dire 50 milioni in più dei primi cento nel 2011 (la torta era di 352 milioni) e un centinaio di milioni in più del 2010, secondo un'inchiesta del Sole 24 Ore basata sui dati che le società quotate sono obbligate a pubblicare. Continua a leggere>> 

venerdì 19 luglio 2013

Mera mediaticità distorta!!

Come già segnalato in altri casi, gli eventi per "scoop" da parte di "media" si susseguono, idem riguardo le loro telecronache, mediaticamente distorte, riguardo gli effettivi fatti accaduti.
Dalla lettura dell'articolo su "Venezia Today", si tende a paragonare il (pittore da strada) ad un ""Grande artista di caratura internazionale"" e ancora, viene citata l'attuale: ""grave condizione del mercato dell'arte"". Quindi, cercano di far passare la notizia, come se la Polizia Municipale abbia controllato e fermato ammanettandolo, un celebre pittore di fama internazionale che cercava di vendere le sue Opere ad un illustre pubblico amante e collezionista di arte.
Nella telecronaca del filmato, si dice che sia stato ""spinto" dai vigili e pertanto caduto in acqua, facendo passare il successivo "fermo di polizia" con l'apposizione delle manette; 'un abuso.

NON E' COSI'......

Dal filmato, possiamo verificare che il cittadino iraniano (pittore da strada) e "senza regolare permesso a poter svolgere la sua attività", all'arrivo della Polizia locale, caricandosi in fretta del suo materiale, cerca di scappare, osando una "resistenza passiva" al trattenimento dell'operatore.
In seguito notiamo, che con destrezza riesce a divincolarsi e sfuggire dalle mani del vigile, correndo però dalla parte sbagliata; la sua corsa termina in acqua. Non vi è stata alcuna spinta da parte dell'operatore comunale, già in condizioni precarie di stabilità, mentre cercava di riacchiappare il "fuggitivo". Non conosco la lingua iraniana, ma non oso pensare quali parole abbia rivolto all'uscita dall'acqua, verso la Polizia Locale ivi presente.
Giusto provvedimento anche a scopo cautelativo e anti autolesionistico; sono scattate le manette in seguito al reato di "resistenza a pubblico Ufficiale e tentata fuga" nonché contravventore, per l'esercizio di una attività, privo di regolare permesso.
La pecca? si, non si può negare che 7 vigili è un numero esagerato, non sono riusciti a gestire in modo idoneo sin dall'inizio la situazione e pertanto, gli è sfuggita di mano!

Mi chiedo! Che coincidenza trovarsi al momento giusto al posto giusto, perspicace il/la cameramen!.

Provate a visionare con attenzione il filmato (prima senza l'audio), vi accorgerete di quanta ipocrisia per scoop, si ravvisa nella maggior parte dei "mediocri" media per caso!!

 
 

giovedì 18 luglio 2013

La vita e la politica di Cécile Kyenge


Cécilie Kynge è nata a Kambove, nella provincia del Katanga, Repubblica Democratica del Congo, è di etnia Bakunda. La sua famiglia è benestante, il padre, funzionario statale e capo villaggio, aveva 4 mogli e 39 figli.  Dopo le scuole superiori voleva studiare medicina all'università, ma la commissione governativa del luogo non glie lo permette, costringendola ad iscriversi alla facoltà di farmacia, ciò nonostante, contro la decisione della commissione lei frequenta lo stesso dei corsi di medicina. Raccomandata da un Vescovo*, ottiene una delle 3 borse di studio messe a disposizione degli studenti della Rep. del Congo e con questa, può iscriversi e frequentare la facoltà di medicina presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Giunge in Italia nel 1983 ma per un disguido è costretta ad aspettare un anno per potersi iscrivere all'università. 
 
Non avendo più la borsa di studio, Cécilie arriva in Italia, in condizioni di clandestinità, solo dopo verrà regolarizzata grazie ad una associazione cattolica* stabilendosi presso un collegio di missionarie laiche a Modena, dove studia la lingua italiana e si prepara per l'esame di ammissione all'università; nel contempo lavora come badante per mantenersi. 
 
Si laurea in medicina e chirurgia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e poi si specializza in oculistica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.
 
Nel 1994 sposa Domenico, un ingegnere originario di Tarsia, in provincia di Cosenza, hanno due figlie, Giulia e Maisha, ora, vivono a Castelfranco Emilia. 

Nel 2002 fonda in Italia l'associazione DAWA in lingua swahili, che vuol dire: <magia, medicina, star bene>, ma rivolta al Congo e agli stranieri.
 
Nel 2004 viene eletta in una circoscrizione del comune di Modena per i Democratici di Sinistra e diventa responsabile provinciale del Forum della Cooperazione Internazionale e immigrazione.
 
Nel 2009 è eletta consigliere provinciale a Modena per il Partito Democratico, diventando responsabile regionale delle politiche dell'immigrazione del PD e fa parte della commissione Welfare e politiche sociali.
 
Nel 2010 si fa portavoce nazionale della rete "Primo Marzo"; collabora con enti e associazioni e promuove campagne nazionali sul diritto di cittadinanza per gli immigrati, attaccando la legge Bossi-Fini e i Centri di accoglienza; ha promosso e coordinato il progetto AFIA per la formazione di medici in Congo; con il progetto "Diaspora Africana" ha promosso diritti e cittadinanza degli immigrati Africani; è testimonial nella campagna di sensibilizzazione sull'immigrazione, realizzata dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) di Roma.
 
Il 25 febbraio 2013 è eletta deputato per il PD, in Emilia Romagna. Immediatamente dopo la sua elezione al Parlamento promuove con Pier Luigi Bersani, Khalid Chaouki e Roberto Speranza, la proposta di legge sul riconoscimento della cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia, il cosiddetto "ius soli".
 
Il 28 aprile 2013 Cécilie Kyenge, dall'attuale governo Letta, viene nominata ministro dell'integrazione e dopo le dimissioni di Josefa Idem, le viene attribuita anche la delega alle Politiche giovanili.
 
Il 02 luglio 2013 il consiglio comunale di Roccella Jonica, attribuisce a Cécilie Kyenge la cittadinanza onoraria.

Per le sue convinzioni politiche sull'immigrazione, la nomina a ministro è stata duramente contestata da diversi esponenti della Lega Nord.  

Cecile Kyenge, è il primo Ministro di colore in Italia.
Nasce il primo “caso”: il Picconatore di Milano, la Kyenge dichiara: “Non c’è equivalenza tra immigrazione e reati. Le mie condoglianze alle famiglie delle vittime”.

Aggiunge ancora che  “non esiste una equivalenza tra immigrazione e reati, ormai nessuno studio statistico avvalora questo tesi”.

SALVINI scrive: “I clandestini che la Kyenge vuole regolarizzare ammazzano a picconate: le sue parole istigano alla violenza
Il pensiero e le idee della Kyenge durante questa campagna politica sono: “l’Italia è meticcia, cancellare la Bossi-Fini, via il reato di immigrazione clandestina, cittadinanza agli immigrati, immediatezza allo ius soli, apertura all’ingresso in Italia degli immigrati”

In sintesi, nessuna politica Italiana.
L’oculista di Modena Cécile Kyenge, oggi ministro dell’Integrazione, dopo solo una settimana di lavoro, ne ha sparata una dopo l’altra.

Primo giorno di lavoro: “Cancellare la Bossi-Fini”.
Quarto giorno: “Introdurre subito lo ius soli”.

Quinto giorno: “Troppo lunga la detenzione nei centri d’identificazione”.
Sesto giorno: “Cancellare il reato di immigrazione clandestina”.

E le sue congolesi battute, tipo “Balotelli è meticcio”, “l’Italia è meticcia”, “Io sono nera e non di colore”, “Ho 38 fratelli”.
Nessuno gli ha detto che è un ministro senza portafoglio?, ovvero una pianta ornamentale a Palazzo Chigi?  

La Kyenge va avanti con il “suo” programma di politica “straniera”, trovando man forte dall’umanitaria presidente della Camera laura Boldrini e dei vendoliani, che la vedono come il cavallo di Troia nel giovane governo democristiano.

Il presidente del Consiglio Letta, dovrebbe spiegare alla ministra Kyenge, che non è il ministero dell’Interno e che lo ius soli non è di sua competenza, così come la permanenza nei centri d’identificazione temporanea.

Kyenge, si scatenata dopo la visita del Papa a Lampedusa, e a gran voce porta avanti l’idea dello ius soli e dichiara: Dopo il Papa a Lampedusa, avanti con lo ius soli. Sono emozionatissima”.

Subito dopo la visita del Papa a Lampedusa, la ministra Kyenge è invitata alla trasmissione “Porta a Porta” da Bruno Vespa, dove sfoga il suo compiacimento per le parole espresse dal Papa e non riesce a trattenere l’emozione che la spinge ancora di più a dover immediatamente aprire all’immigrazione.

A “Repubblica” il ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge, dichiara: “E’ un’emozione grandissima e indescrivibile. Il Papa ha fatto un regalo a chiunque si sia dedicato a questa causa, per una maggiore fraternità, uguaglianza e per una nuova convivenza. Il suo viaggio mi ha trasmesso molti messaggi e spunti da cui partire, anche per poter orientare la nostra ricerca di nuove politiche”.

E ribattendo sul suo chiodo fisso dello ius soli. Va introdotto?, chiede il giornalista di Repubblica: “Certo, c’è bisogno di riflettere ancor di più su quello che stiamo facendo, per ricercare una cittadinanza che sia vera ed esigibile“.
Il web e l’italia intera, si scagliano contro le idee della ministra Kyenge, poiché molti immigrati sono soggetti scomodi persino nei loro Paesi d’origine, arrivano in Italia pensando che sia una nazione ricca e il cui benessere sia un diritto anche loro. Ma di pari passo ai diritti, vanno i doveri: il dovere del rispetto delle leggi, prima di tutto. Questo troppo spesso non avviene. Gli Italiani non sono razzisti: sono esasperati da anni di immigrazione clandestina senza alcuna legge che la regolamenti e la ordini.

Tra capo e collo, giungono parole pesanti da un esponente Leghista; Roberto Calderoli in un comizio dichiara: «quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un orango».
La ministra Kyenge, ora è diventata una vittima.

Nasce il “caso”.  Le parole dette da Calderoli, diventano oggetto di titoli a caratteri cubitali da parte di media,  i Tg occupano gran parte dello spazio a loro disposizione, tutta la sinistra politica è risentita e chiede a gran voce le dimissioni di Calderoli, anche il Presidente del consiglio Letta lo invita formalmente a dimettersi.
Il parlamentare Calderoli, in Aula a Montecitorio, chiede ufficialmente scusa alla ministra Kyenge e stringendole la mano le promette l’invio di un mazzo di fiori.

Nel frattempo,  il procuratore di Bergamo, Francesco Dettori raccoglie tutti gli articoli di stampa sul comizio e acquisisce l’audio del discorso, apre quindi un fascicolo a carico di Calderoli che affida a due sostituti, Maria Cristina Rota e Gianluigi Dettori. I due magistrati dovranno valutare dal punto di vista giuridico se le parole pronunciate sabato dal parlamentare della Lega siano da considerare diffamatorie e dunque se Calderoli deve essere processato. 
Non ancora soddisfatti della fama della Kyenge, acquisita con il “vittimismo”,  è la volta dell’assessore regionale alla protezione civile del Veneto, Daniele Stival. Sul suo profilo Facebook, Stival condivide una foto chiamata «L’Antipolitica» con l’immagine della ministra dell’Integrazione e con la scritta «Siamo profondamente sdegnati per i termini offensivi utilizzati da Calderoli nei confronti di una creatura di Dio quale è l’Orango. Riteniamo vergognoso che si possa paragonare un povero animale indifeso e senza scorta a un ministro congolese».

Quindi, la ministra Kienge, da offensiva verso gli italiani, è diventata “vittima” di offese. A questo punto, non ci resta che un vecchio proverbio da citare “”da carcerieri a carcerati””, W l’Italia.
 

mercoledì 17 luglio 2013

L’ipocrisia dei “politicanti”

La ministra #Boldrini, che con la ministra #Idem ha partecipato al Gay Pride, marcia dell’orgoglio omosessuale, ha scritto su twitter: «ce lo chiede l’Unione Europea anche l’Italia deve prevedere finalmente tutele per le vittime di omofobia e leggi per diritti a coppie omosessuali».

Stiamo oggi parlando di diritti, non sono pagliacciate, ma diritti negati sulla base della differenza sessuale e dell’identità di genere”. Queste le parole dalla presidente della Camera Laura Boldrini, a Palermo.
Mentre, la curia di Palermo attacca: vergognose le Immagini orgiastiche in cattedrale durante il Festino di Santa Rosalia davanti ai fedeli!!

Osservando le immagini sottostanti, verifichiamo che effettivamente non sono “carnevalate” ne “pagliacciate”!!
Oggi la stessa ministra #Boldrini, battagliera assieme alla #kyenge sulla cittadinanza agli stranieri e non solo, vieta la messa in onda sulla RAI di Miss Italia e dichiara: "Credo che ci si debba rallegrare di una scelta moderna e civile e spero che le ragazze italiane per farsi apprezzare possano avere altre possibilità che non quella di sfilare con un numero. Le ragazze italiane hanno altri talenti, solo il 2% delle donne in tv parla, mentre il resto è muto e svestito".
Quanto apprezzamento nel verificare la salvaguardia dei diritti degli omosessuali e delle donne che, non devono porsi come merce a sfilare con un numero, tanto quanto, la salvaguardia della donna contro i reati di violenza a loro rivolti.
In netta controtendenza, il provvedimento governativo sullo “svuota carceri”, dove pare rientrino anche i reati di  terrorismo, stalking, furto, scippo, resistenza a pubblico ufficiale, truffa, sfruttamento dei minori per l’accattonaggio e tanti altri, reati che saranno punibili con gli arresti domiciliari!!
In sintesi, quanta ipocrisia vige in queste “politicanti” che urlano ad alta voce di voler a tutti i costi salvaguardare i diritti sulle donne e diritti civili?  Di quali diritti parlano? Ops, scusate, sono io l’ignorante che non avevo ancora inteso, mi sto accorgendo solo ora, verificando quanto il governo si stia umiliando per il caso “Kazakistan” e quanto invece si sia ostentato per i nostri “Marò”!.
W l’Italia straniera…

martedì 16 luglio 2013

Sei povero e ammalato di cancro? Hai solo il diritto di morire!

Renato Balduzzi
VERGOGNOSO!

Due farmaci antitumorali, da oggi saranno alla portata dei soli ricchi.

Le autorità sanitarie italiane, hanno deciso che ci saranno due categorie di farmaci antitumorali, entrambi a pagamento, il cui accesso all’acquisto è possibile solo ad una classe sociale ricca.

I due farmaci:  il pertuzumab (Roche) e l’afibercept (Sanofi-Aventis) sono stati autorizzati dall’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) il 27 maggio scorso e quindi ammessi alla vendita presso le farmacie, ma a totale carico del malato

Tutto ciò è scandaloso, indegno di un Paese che tanto proclama i diritti civili. Questi farmaci, in vendita ora a carissimo prezzo, anche se indispensabili per la vita. Il malato di cancro dovrà quindi pagare per il farmaco Roche 6.000 euro per le prime due somministrazioni e poi tremila euro ogni 21 giorni; per il Sanofi Aventis invece, 4.000 euro ogni tre settimane.

Quali ovvie conseguenze ne traiamo?  Che i ricchi potranno curarsi salvandosi la vita, mente le classi medie (già in via di estinzione) e gli indigenti, dovranno arrendersi alla sfortuna e quindi convincersi che saranno destinati a morire?

Del “decreto Balduzzi” varato nel 2012 e ideato dall’ex ministro Renato Balduzzi, tuttavia , fino ad oggi pochi ne erano a conoscenza. Quindi, i farmaci salvavita, non ancora ammessi al rimborso del Ssn, ma verificati come efficaci dalle autorità sanitarie, saranno venduti in farmacia a chi ha i soldi per comprarseli.

VERGOGNOSO!





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