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THE NEST - NEWS

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lunedì 27 gennaio 2014

Trapani. Pace: ”Sinn’à ghiri”. Lo Stato: “Nessuno tocchi Caino”.

L’ordine giunge dal boss di Cosa Nostra Francesco Pace: ”Sinn’à ghiri” (se ne deve andare).

Trapani. Pace: ”Sinn’à ghiri”. Lo Stato: “Nessuno tocchi Caino”.

Lo “scomodo” alla mafia Trapanese e che per questo deve andare via, è Giuseppe Linares. Ex capo della squadra Mobile di Trapani.

Giuseppe Linares, viene trasferito dalla Divisione Anticrimine di Trapani alla Dia di Napoli. Il Super-poliziotto era il nemico numero uno del superlatitante Messina Denaro e insieme ai pm, per anni ha fatto terra bruciata intorno al boss.

La mafia voleva a tutti i costi sbarazzarsi del Poliziotto scrive Affaritaliani, era scomodo, dava fastidio, qualcuno doveva provvedere. Ci ha pensato lo Stato a liberare la mafia, dopo una promozione giunta al Linares, che a molti è sembrata quantomeno sbagliata e addirittura sospetta, è stato trasferito alla Dia di Napoli. “Sinn’avia ghiri, e sinni ghiutu” (se ne doveva andare e se n’è andato).

Troppi i casi susseguitisi in questi ultimi tempi. Ricordiamo il caso del maresciallo dei Carabinieri Saverio Masi in seguito alla sua denuncia; il caso del Tenente Di Bello della Polizia provinciale di Potenza; le eclatanti polemiche tra pm sulla cattura dell’agrigentino Leo Sutera, vicenda con molte ombre che risale a qualche mese fa, ma che è passata sotto silenzio; ecc..

Quindi, per lo Stato vale a dire: “Nessuno tocchi Caino”.

Kyenge lega la Lega

Tra Cécile Kashetu Kyenge e la Lega Nord è guerra infinita. Il ministro dell'Integrazione più che cercare di mediare, "censura" chi la critica e chiunque non la pensi come lei.

Kyenge lega la Lega
 Ministro dell'Integrazione - Cécile Kashetu Kyenge

L’ultimo atto di disintegrazione si è svolto a Pordenone, dove peraltro, giunta in Prefettura la Kyenge non è stata accolta di buon grado dalla cittadinanza che la attendeva. L’ennesimo esemplare gesto lo ha adottato nei confronti del consigliere comunale della Lega Nord Riccardo Piccinato, che è stato allontanato dalla sala consiliare del suo comune, poco prima che il ministro dell’Integrazione iniziasse il suo intervento.

Vediamo in dettaglio cosa è accaduto. Il consigliere si alza, e pone in all’evidenza una maglietta che inneggia al suo movimento leghista, poi, mentre cerca di raggiungere il ministro viene bloccato dagli uomini della scorta e accompagnato fuori dalla sala, ovvero, buttato fuori da casa sua, posto che occupa per mezzo del voto dei suoi cittadini. Solo dopo che Piccinato è stato portato fuori dall’aula, il ministro Kyenge, ha iniziato il suo intervento.

Quello di Pordenone, purtroppo, non è un caso isolato di disprezzante “censura” da parte della Kyenge e non solo nei confronti di appartenenti alla Lega, ma questi ultimi sono quelli che fanno più notizia. Pochi mesi fa infatti, il ministro dell'Integrazione si trovava in visita a Milano. Anche in quella occasione, il capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord Alessandro Morelli cercò di avvicinarsi al ministro per stringergli la mano (e senza alcuna maglietta). Anche in quel caso, fu immediato l’intervento di "bloccaggio" degli uomini della scorta del ministro Kyenge.

Ma al Ministro, gli è mai sfiorato il pensiero che stringere la mano a un leghista potrebbe essere un gesto di superiorità intellettiva piuttosto che essere da lei interpretato come un "attentato" alla sua sicurezza...?

 
 

Imposte sulla casa: Imu, Tares, Tari e Tasi. Tutte le scadenze 2014

Confermate dal ministero le scadenze per Imu, Tares, Tari e Tasi: ecco gli appuntamenti 2014 con le tasse sugli immobili


Imposte sulla casa: Imu, Tares, Tari e Tasi. Tutte le scadenze 2014
 

Carceri. Cassazione: “L’unica soluzione è l’indulto”. Sarà vero?

Inaugurazione dell'anno Giudiziario 2014, all'insegna dell'emergenza carceri.


Carceri. Cassazione: “L’unica soluzione è l’indulto”. Sarà vero?
Primo Presidente della Suprema corte di Cassazione - Giorgio Santacroce
 
Nell’Aula magna della Corte Suprema di Cassazione, presente anche il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano, il Primo Presidente Giorgio Santacroce, in merito all’attuale emergenza del sovraffollamento nelle carceri e relativamente a quanto imposto dall’Europa; si è espresso in questi termini: “L’unica soluzione è l’indulto”.

Abbiamo già avuto esperienze simili in un recente passato, il problema è sempre ritornato a galla, perché non si provvede a porre fine allo scempio con mezzi alternativi, come ripristinare le carceri costruite e abbandonate. E ancora, Perché non si pensa a pene alternative per i reati minori? Perché la custodia cautelare in carcere deve durare un’eternità per poi sentenziare la piena assoluzione dell’indagato/arrestato?. Che fine hanno fatto i braccialetti per i domiciliari, per i quali sono stati spesi 81milioni di euro?

Le possibili soluzioni al problema potrebbero essere un’infinità, certo, ma successive a questo ennesimo “inutile indulto”.

(Roby)

Fingeva di adottare gatti. Li macellava e li mangiava con amici

Si presumeva accadesse solo a Vicenza, invece è accaduto a Milano, un uomo girava la Brianza in cerca di gatti da "adottare", invece li macellava, li cucinava e li mangiava insieme agli amici.
 
Fingeva di adottare gatti. Li macellava e li mangiava con amici

Un 50enne della provincia di Milano, è stato denunciato da volontari dell'associazione animalista Aidaa che, hanno iniziato a tenerlo d'occhio da quando, alle richieste di effettuare il normale controllo di post-affido, adduceva sempre scuse per svicolare. L'uomo a seguito degli appostamenti dei volontari, è stato colto in flagranza mentre stava per ammazzare/macellare un felino di 7 chili, appena "adottato".

"La bestia 50enne", <<si presentava nei rifugi per gatti della Lombardia chiedendo di adottarli, ma chiedeva solo gatti neri con precise caratteristiche>>, Lorenzo Croce presidente nazionale di Aidaa, continua: <<dovevano essere di circa tre anni e abbastanza in carne. Dopo diverse segnalazioni dai gattili abbiamo iniziato a sospettare che fosse un tramite di qualche gruppo satanista. Invece abbiamo scoperto, anche per sua ammissione, che i gatti neri li uccideva per mangiarli in compagnia di amici>>.

Ai sensi delle nuove norme sugli animali, l'uomo rischia la reclusione da 3 mesi a 1 anno o una multa da 3.000 a 15.000 euro.

venerdì 24 gennaio 2014

Capitano Ultimo. Ripristinata la scorta, il web attacca e il governo risponde

La immediata mobilitazione sul web è servita. Nel corso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica a Roma, presieduto nella Capitale dal Prefetto Giuseppe Pecoraro, è stata confermata la scorta per il Capitano Ultimo.
 
Capitano Ultimo. Ripristinata la scorta, il web attacca e il governo risponde

Per Il colonnello Sergio De Caprio, l'ufficiale dei carabinieri che arrestò il capo della mafia Totò Riina il 15 gennaio del '93, secondo la notizia trapelata sul settimanale Panorama; la scorta sarebbe stata revocata oggi venerdì 24 gennaio. Questa mattina, nel corso del Comitato, è giunta invece la conferma del provvedimento di tutela.

La notizia di ieri sulla revoca della scorta a Ultimo, ha infiammato il web. Migliaia i commenti sui social-network a difesa di De Caprio, una catena umana virtuale intorno all’eroe dell’Arma.

Rita dalla Chiesa su Twitter a difesa di Ultimo: "E’ un po’ come difendere mio padre".

Aldo Di Biagio aveva preannunciato un'interrogazione parlamentare da presentare al ministro.

Due morti a Roma. Stranieri e rom in case di lusso, italiani che muoiono di stenti.

Mentre Fassino e Marino alloggiano i Rom in case lussuose con i soldi dei contribuenti italiani, connazionali muoiono di fame in macchina e roulotte.
 
Due morti a Roma. Stranieri e rom in case di lusso, italiani che muoiono di stenti.

Più del 50% delle domande vengono presentate da immigrati scrive LatinaPress. Ventisette cognomi stranieri su ventisette, solo nella prima pagina (quasi tutti idonei). Ma scorrendo il malloppo delle 1.094 pagine che in ordine alfabetico formano le graduatorie per accedere alle case popolari del Comune, basta leggere i primi dieci fogli per avere l'impressione che, tra gli Abderrahman e gli Abebe, gli italiani siano dei «panda» in via di estinzione.

Le graduatorie pubblicate in questi giorni a Milano da Palazzo Marino si riferiscono al bando aperto fino a fine giugno a chi ha bisogno di appartamenti di edilizia residenziale. Chi entra nell'elenco non ha automaticamente la casa perché la lista d'attesa è lunga, ma tra i criteri per avanzare in classifica ci sono ovviamente reddito (basso) e numero di figli (alto).

A Torino consegnate in questi giorni le nuove case popolari, moderne e con parquet.

“Mentre i nostri concittadini sono in coda per pagare la mini-Imu e Tares”, gli zingari stanno lasciando il campo abusivo di Lungo Stura Lazio, per fare ingresso nelle case popolari che gli vengono assegnate dal Comune, scrive TorinoToday. La giunta guidata da Fassino continua ad usare due pesi e due misure e a farne le spese sono i Torinesi onesti che lavorano per poter pagare le tasse.

Tutto questo, quando a Roma e in altre parti d’Italia si muore di stenti, come nei paesi dell'Africa più affamata ssi legge su Affaritaliani. E' successo ieri, in due punti diversi della zona Est della Capitale, due uomini, presumibilmente senza fissa dimora, sono stati trovati senza vita.

Il primo, un sessantenne ancora non identificato, all'interno della roulotte in cui viveva. A chiamare la Polizia, è stato un operaio in zona Prenestino, dopo aver visto l'uomo steso nel letto.

Il secondo, un cinquantenne, anche lui ancora non identificato, è stato trovato morto nella sua auto, parcheggiata di fronte ad un supermercato in zona San Giovanni (via Alesia). Sul corpo di entrambi gli uomini non è stato ritrovato alcun segno di violenza.

A quando si apprende, i due uomini sarebbero deceduti per cause “naturali”. L'uomo ritrovato in zona Prenestina, era morto probabilmente da alcuni giorni ed era conosciuto dai residenti del quartiere e dai dipendenti del Mercatone Uno, centro commerciale nei pressi del quale è stato ritrovato morto. Alcuni residenti, che conoscevano l'uomo e lo aiutavano offrendogli cibo, non avendolo visto per alcuni giorni, preoccupati, hanno chiamato la Polizia. Entrambi i cadaveri sono stati messi a disposizione dell’A.G. competente per l'eventuale autopsia.

La situazione degli italiani si aggraverà nei prossimi giorni. Tornano attuabili le procedure di sfratto a Roma, e si aggrava la situazione degli inquilini degli ex enti previdenziali, in maniera particolare della Fondazione Enpaia. Un’autentica calamità sociale per numerose famiglie italiane, già colpite da gravi emergenze socio-economiche. A seguito della scadenza del blocco degli sfratti, a far data dal 15 gennaio si sono infatti susseguite decine di procedure di sfratto con richieste di allontanamento forzoso e dunque l’intervento della forza pubblica, anche in presenza di minori o anziani con disabilità gravi.

Lo Stato e soprattutto il popolo, non può rimanere impassibile di fronte agli attuali e vergognosi avvenimenti nel Paese, aiuti e case vengono date/regalate a stranieri e rom. Gli italiani tartassati, possono solo suicidarsi o morire di fame.

Capitano Ultimo. Riina lo condanna a morte, lo Stato revoca la scorta: “Trattativa Stato-mafia in atto”.

Da venerdì 24 gennaio il colonnello Sergio De Caprio (Ultimo) dovrà provvedere da solo alla sua incolumità. Si sposterà in motorino nella Capitale, per non essere un bersaglio facilmente individuabile. Fu lui a mettere le manette al capo di Cosa nostra il 15 gennaio del '93
 
Capitano Ultimo. Riina lo condanna a morte, lo Stato revoca la scorta: “Trattativa Stato-mafia in atto”.

Tolta la scorta al capitano Ultimo, l’ufficiale dei carabinieri che il 15 gennaio 1993 arrestò a Palermo Totò Riina. Il Comitato per la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, ha deciso di revocare la protezione per il colonnello del Noe Sergio De Caprio. Nonostante che sulla sua testa penda ancora la condanna a morte di U curtu e nonostante le nuove minacce emerse dai dialoghi tra Riina e il boss pugliese Alberto Lorusso nei confronti di chi lo ha arrestato e dei magistrati di Palermo. Quindi, da venerdì 24 gennaio, l’ufficiale non avrà più al fianco il solo angelo custode che finora lo ha protetto. Ultimo si sposterà per le strade della Capitale a bordo di un motorino, viaggiare in auto lo renderebbe un bersaglio fin troppo facile. A rivelarlo è il settimanale Panorama.

Quanto avviene sotto gli occhi di tutti, anche se i mass-media e Tg non ne parlano, può fare presagire che lo Stato sia ancora colluso e in contatto con la mafia?

"La trattativa Stato-mafia non si è mai interrotta". La Dichiarazione rilasciata a Lorenzo Lamperti in una intervista per Affaritaliani.it da Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea, presenta un'ipotesi inquietante: "Cosa Nostra e pezzi dello Stato sono ancora in contatto”.

Che cosa vuole la mafia? - Non tollera la stretta sul 41 bis e l'azione di confisca dei beni". Sulle minacce stragiste di Riina: "Più che intercettazioni sono dichiarazioni, parla sapendo di essere ascoltato e che il suo messaggio arriverà a destinazione. Il suo potere è ancora intatto, il carcere non lo ha reso più debole". Su Messina Denaro: "I pm gli stanno facendo una guerra ma non si possono scordare le vicende del maresciallo Masi, che ha detto di essere stato fermato sul punto di catturarlo, e quella di Giuseppe Linares, il capo della Squadra Mobile di Trapani trasferito a Napoli". Sul processo di Palermo: "Napolitano dovrebbe testimoniare".

Ritiene concrete le minacce di Riina? - Il silenzio portato avanti da tante, troppe persone, è imbarazzante. È evidente che c’è chi, per vari motivi, non si può schierare e chi non si vuole esporre. Io credo che i segnali di questi ultimi mesi siano persino più pericolosi di quelli che erano stati lanciati nella primavera del 1992, prima di Capaci e di via D’Amelio.

Quindi pezzi dello Stato stanno trattando, o hanno trattato, con Messina Denaro? - Guardi sul fatto che pezzi dello Stato abbiano sempre trattato con la mafia ci sono motivazioni che vanno oltre alla mia convinzione personale. Io stessa ho consegnato ai pm di Palermo delle intercettazioni (in mio possesso perché erano state disposte nell’inchiesta sull’omicidio di mio padre) che riguardano la latitanza di Nitto Santapaola in un periodo riconducibile alla primavera del 1993. Santapaola si trovava a Barcellona Pozzo di Gotto e la cosa incredibile è che era ascoltato dai Ros di Messina. I carabinieri avevano la possibilità di fare irruzione in qualsiasi momento per arrestarlo ma non lo hanno fatto. Quindi non c’è solo la mancata cattura di Provenzano ma anche quella di Santapaola. E a questo vanno aggiunte anche le parole di Rosario Pio Cattafi, condannato il 16 dicembre scorso a 12 anni di carcere perché considerato l’elemento di congiunzione tra l’ala militare di Cosa Nostra e i servizi deviati. Cattafi, ascoltato come testimone al processo Mori, ha detto che era stato attivato da Francesco Di Maggio con l’incarico di mediare con Santapaola una condizione stragista. In aula ha anche detto che potrebbe ricordarsi meglio fuori dal carcere, senza il 41 bis.

La politica sta facendo abbastanza per contrastare il pericolo mafioso e stragista? - Il silenzio dopo le minacce di Riina è un altro segnale della scarsa determinazione degli organi dello Stato nel lanciare messaggi forti contro la mafia. Non ci si può limitare solo alla solidarietà ma bisognerebbe attuare tutta una serie di misure legislative per potenziare il 41 bis. E non si dovrebbe parlare di un indulto svuota-carceri applicabile anche ai condannati per mafia.

(l’articolo completo su Affaritaliani)

Enorme impegno del governo per clandestini e gay: “Gravi problemi italiani”..

Risolto uno dei più gravi problemi che ha contribuito alla crisi italiana e condizionato la nostra vita e il futuro dei nostri figli. Grande soddisfazione è stata espressa dalla ministra congolese Cècile kashetu kyenge..
 
Enorme impegno del governo per clandestini e gay: “Gravi problemi italiani”..

Le forze politiche questa volta si sono realmente impegnate nel loro lavoro di crescita dell’Italia e degli italiani, infatti cresceremo; ma solo di numero.

Con il voto di oggi al Senato, passa il sì alla mediazione del governo sull’abrogazione del reato di clandestinità, il ddl sulla messa alla prova passa con 195 voti a favore, 15 contrari e 36 astenuti.

L’Italia si distingue dagli altri stati europei, ‘siamo i primi’ ad aver abrogato il reato di clandestinità e per cui, oggi possiamo contare sulla crescita della cittadinanza e delle tasse per mantenerla; ‘siamo gli ultimi’ (o quasi), sulle politiche della crescita finanziaria/economica, di occupazione e di istruzione.

Non ci resta che attendere per l’ulteriore “gravoso impegno politico” relativo alle adozioni per le unioni gay e i loro diritti, che dovrebbero essere parificati alle coppie etero unite in matrimonio.

La «civil partnership», questa la proposta di Matteo Renzi del Pd sulle unioni civili per le coppie non sposate, sia etero che omosessuali, dove si debbano prevedere tutte le tutele economiche, oggi garantite dal matrimonio tra etero, ma anche il diritto di adozione di minori per le coppie gay.

Speriamo partoriscano presto anche questa proposta del Pd, sarà un’altra sinistra vittoria che porterà nuovi posti di lavoro per badanti straniere/i ai figli adottati dai gay; nonché si ravviserà un’uscita dalla crisi isterica degli omosessuali, sia in politica che fuori.

(Roby)

martedì 21 gennaio 2014

Lettonia. Dopo solo tre settimane dall'ingresso, sbranata dall'euro

Da Londra giunge una non nuova notizia a livello europeo riguardo il fallimento della moneta unica.

Lettonia. Dopo solo tre settimane dall'ingresso, sbranata dall'euro

- In Lettonia, solo dopo 2 settimane dall'ingresso nell'euro, i prezzi dei farmaci sono saliti alle stelle. Sono passate solo tre settimane da quando l'euro è stato adottato in Lettonia, ma gli effetti negativi di questa politica impopolare sono già ampliamente evidenti (il 60% dei lettoni è già contrario).

Pochi giorni fa La Voce Della Russia ha riportato come nella prima settimana di gennaio i prezzi di alcuni beni sono aumentati significativamente. Ad esempio il costo dei singoli farmaci è aumentato del 10,7-11,2% come è anche aumentato il prezzo del grano.

Un aumento dei prezzi di circa il 10% è stato registrato nei ristoranti e nei locali per il divertimento. E' probabile però che l'aumento reale sia stato ben superiore a quello ufficiale visto che le statistiche sull'inflazione sono notoriamente falsificate per far credere all'opinione pubblica che gli aumenti sono stati contenuti.

Ancora una volta la storia si ripete e come da copione i giornali di regime censurano questa notizia per far accettare a tutti la menzogna sul presunto successo della moneta unica, però questo trucco non funziona più e la classe politica lettone sta letteralmente giocando col fuoco.

(di: Giuseppe De Santis - Londra)

Europarlamento: "Appena i popoli capiranno i vostri inganni, vi impiccheranno".

“Quando i popoli si renderanno conto di cosa siete, non gli servirà molto tempo per prendere d’assalto questo Parlamento e impiccarvi. E avranno ragione”.

Europarlamento: "Appena i popoli capiranno i vostri inganni, vi impiccheranno".
Godfrey Bloom


Questa la dichiarazione dell’europarlamentare inglese Godfrey Bloom che ha rivolto all’Aula di Strasburgo il 21 novembre 2013 durante la discussione sulla stesura del nuovo budget dell’Unione Europea per il periodo 2014-2020. Senza troppi giri di parole, l’europarlamentare ha accusato i colleghi europarlamentari: “Voi siete i più grandi evasori di tutta Europa e sedete qui a pontificare.
Scoprirete che gli euroscettici torneranno a giugno sempre più numerosi”. Bloom è stato espulso lo scorso settembre dal Partito per l’Indipendenza del Regno Unito(UKIP), guidato da Nigel Farage, politico che più volte ha rivolto al Parlamento europeo dichiarazioni populiste apertamente euroscettiche per chiedere l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa.


Bagui. Violenza, massacri e cannibalismo. Famiglie in fuga

Bagui. Violenza, massacri e cannibalismo. Famiglie in fuga
Violenze e massacri a Bangui - Centrafrica

Bangui, Centrafrica - Continuano gli scontri armati in quella che è la più città del Centrafrica. Ultime, ma non ultime vittime della violenza in quel paese, sono 3 persone uccise a colpi di pistola, tra loro un adolescente di soli 15 anni, e 4 con armi da taglio.

A centinaia gli abitanti stanno abbandonando la capitale Bagui, nelle immagini potrete vedere la partenza di intere famiglie centrafricane, che abbandonano le loro case per sfuggire alle violenze.
L’Onu avverte: "Sono presenti tutti gli elementi che abbiamo visto in altre situazioni, come nel Rwanda o in Bosnia, affinché si verifichi un genocidio. Non ci sono dubbi". Intanto Medici senza frontiere sta portando avanti una campagna di vaccinazione sui bambini contro il morbillo nei campi degli sfollati per prevenire un'epidemia.

Alla violenza armata, si aggiungono atti di cannibalismo, registrati a Bangui durante dei linciaggi compiuti nei quartieri nel nord della capitale centrafricana.

La dichiarazione di un testimone all’Afp: "La scena si è svolta davanti a miei occhi martedì scorso nel quartiere di Modua. Un musulmano che si trovava a bordo di un taxi bus è sceso a Petevo per lasciar passare un altro passeggero. Prima di risalire è stato aggredito da un gruppo di persone che lo hanno linciato e fatto a pezzi con il machete", ha raccontato, ancora scioccato, Jean-Sylvestre Tchya, 35 anni. "Uno del gruppo si è preso un braccio ed è andato a comprare del pane e si è messo a mordere la carne, accompagnandola con il pane. La scena ha fatto vomitare più persone, alcune delle quali hanno urlato per l'orrore", ha aggiunto.

Secondo un altro testimone, studente, Alain Gbabobou, "un altro individuo, anziano, si è procurato la testa che ha incartato meticolosamente leccandosi già i baffi pregustando il pranzetto che lo attendeva".

Il presidente Michel Djotodia, accusato dalla comunità internazionale di passività di fronte alle violenze e i saccheggi delle ultime settimane, dei linciaggi e mutilazioni perpetrati, che insanguinano il suo Paese. Si è invece dimesso N'Djamena, sotto la pressione dei leader dell'Africa centrale che lo avevano convocato per un summit straordinario.

Ad assumere il potere, dopo il rovesciamento nel marzo scorso del presidente François Bozizé, è stata la ribellione Seleka, a maggioranza islamica e diretta da Djotodia: da allora, il Paese è precipitato in una crisi umanitaria senza precedenti provocata da numerose violenze di matrice etnica e religiosa e che ha costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni.

(Tmnews - guarda il video - Afp)

Magistrati. SI, permessi agli assassini. NO, ai malati terminali

Abbiamo assistito al “caso Ligresti”, dove il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri era intervenuta personalmente a favore di Giulia Ligresti che, per quanto non si reggesse in piedi perché "gravemente malata", il giorno successivo alla sua scarcerazione, risultava essere resuscitata ed in giro con la madre nelle vie vip, a fare shopping, con un portamento di gran classe. Stiamo per assistere ad un ennesimo "svuota-carceri", dove pluripregiudicati usciranno dal carcere da persone <<sane>>. abbiamo altresì assistito ai permessi "facili", rilasciati da magistrati di sorveglianza ad assassini, eclatante e di pochi giorni fa il caso "Gagliano" E possiamo dimenticarci del caso "Franzoni"?
 
Magistrati. SI, permessi agli assassini. NO, ai malati terminali
Anna Maria Cancellieri - Cecile Kienge - Giorgio Napolitano

Oggi ci tocca assistere all'esatto contrario. Il magistrato di sorveglianza di Napoli ha disposto il ricovero in ospedale di Vincenzo Di Sarno, malato terminale in carcere a Poggioreale per cui ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha auspicato un iter veloce nel procedimento della grazia. Il giudice ha rigettato la richiesta di “sospensione provvisoria dell’esecuzione della pena e di applicazione della detenzione domiciliare provvisoria a termine” avanzata dai legali di Di Sarno.

Di Sarno, si legge nel decreto del magistrato di sorveglianza di Napoli, Rosa Labonia, “sta rifiutando terapia medica infusiva e nutrizione con brick, nonostante le continue sollecitazioni mediche”. Il detenuto è “costantemente monitorato in ambiente intramurario”. Rilevato dunque che Di Sarno “non è in pericolo di vita” e che “rifiuta la terapia propostagli” il giudice ritiene opportuno che sia effettuato “un monitoraggio completo sulle effettive condizioni di salute del condannato, possibile solo in ambiente ospedaliero”. Per questo l’amministrazione penitenziaria dovrà individuare “repentinamente”, sia sulla base della specializzazione oncologica sia della rapida disponibilità al ricovero, un ospedale del territorio nazionale in cui effettuare il ricovero. (AGI) .

mercoledì 15 gennaio 2014

Profondo rosso. Il vero volto del M5S e il favoreggiamento all’immigrazione clandestina

Dopo le tante infuocate parole, le mistificazioni e falsità, la lotta contro tutti, gli attacchi al potere e al presidente della Repubblica, esce fuori il vero volto sinistro del movimento a 5 stelle.

Profondo rosso. Il vero volto del M5S e il favoreggiamento all’immigrazione clandestina
Beppe Grillo – M5S

Dopo che i deputati del Movimento avevano votato contro il reato di clandestinità, il portavoce del M5S ha chiesto agli iscritti di esprimersi sul delicato tema.

La risposta: “Sì, all'abolizione del reato di clandestinità”. È questo l'esito del voto on line indetto sul sito di Beppe Grillo, a decidere sono stati agli attivisti su Internet, ora si attende quale sarà la posizione dei senatori del M. 5 Stelle.

Sul blog di Grillo, si legge che gli iscritti certificati che hanno votato contro il reato di clandestinità, si sono così espressi:

15.839 hanno votato per la sua abrogazione;

9.093 per il mantenimento;

I votanti sono stati 24.932, su 80.383 aventi diritto.

Ricordiamo però ai lettori che, Il M5S ha preso quasi 9 milioni di voti e pertanto; significa che al momento, si è espresso solo l'1% degli elettori stimati.

Le solite contraddizioni. "Con l'abrogazione – sottolinea il Movimento - si mantiene comunque il procedimento amministrativo di espulsione che sanziona coloro che violano le norme sull'ingresso e il soggiorno nello Stato".

Un movimento senza idee e senza programmi. Una lunga serie di “mosse” e “contromosse”, sembra giocare su una scacchiera solo alla ricerca di consensi, la pedina'. Infatti, la mossa di esprimersi contro il reato di clandestinità, è stata ritenuta sbagliata "nel metodo e nel merito" da Grillo e Casaleggio; i quali, avevano firmato una nota congiunta in cui si diceva che con una proposta del genere nel programma, avrebbero ottenuto un risultato da "prefisso telefonico" alle elezioni.

Personalmente ritengo complice e indagabile, per il delitto di “favoreggiamento all’immigrazione clandestina”, chiunque oggi stia ritenendo opportuno fare entrare in Italia ed incondizionatamente i flussi migratori, fomentandoli addirittura con qualsiasi mezzo di informazione; nonché indagabili domani - nell’eventualità dovesse essere abrogato il reato di clandestinità - tutti coloro che avranno concorso per la sua abrogazione.

Vorrei ricordare ai sinistri “buonisti” che, Il delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, regolato nel T.U. 286/1998 dalla L. 189/2002; fu istituito poiché si era assistito ad una forte accelerazione del fenomeno di spostamento di stranieri verso l’Italia e L’Europa e per quanto avevano evidenziano quotidianamente le vicende di cronaca giudiziaria, ovvero, che era proprio la criminalità organizzata internazionale a gestirne l’ingresso clandestino. Ma non solo, fu istituita anche perché, i clandestini introdotti nel nostro paese venivano (come avviene ancora oggi) inseriti in circuiti criminali e sfruttati come fonti di nuovi profitti illeciti, dai “trafficanti”; (ad es. nel campo della prostituzione, dello spaccio di droga, furti, accattonaggio, lavoro nero ecc.).

Quindi, o la politica di sinistra fa parte di una organizzazione criminosa, tanto quanto quelle sopra menzionate, oppure, al fine di reprimere le manifestazioni criminali di cui sopra, che si sviluppano attorno al fenomeno dell’immigrazione; dovrebbe mantenere l’adozione integra del Testo Unico 286 del 1998, contenente la disciplina dell’immigrazione e delle condizioni degli stranieri, ma soprattutto: provvedere all'attuale attuazione.

Soldi pubblici: Indagati 83 deputati. Hanno rubato nelle case degli italiani

Spese pazze in Sicilia: shopping in gioielleria, regali di nozze, acquisti di auto, borse Hermes e Vuitton, cravatte, biancheria intima griffata, gioielli e regali, soggiorni in alberghi extralusso ecc..

Soldi pubblici: Indagati 83 deputati. Hanno rubato nelle case degli italiani
Davide Faraone – Responsabile Welfare della segreteria nazionale del Pd

Nel registro degli indagati, sono finiti 83 parlamentari siciliani e 14 consulenti e dipendenti dei Gruppi. Dalle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura di Palermo, è scaturito che, deputati delle ultime tre legislature dell'Ars, secondo gli investigatori, hanno speso oltre dieci milioni di euro, dei fondi destinati ai gruppi (soldi pubblici).

Tra gli indagati per “Peculato”, spiccano, l'ex governatore Raffaele Lombardo; l’attuale presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone e il suo predecessore, Francesco Cascio; il segretario regionale del PD Giuseppe Lupo; il responsabile Welfare della segreteria nazionale del Pd Davide Faraone.

Gli avvisi di garanzia sono stati notificati, anche a: Francesco Musotto ex capogruppo Mpa, all’ex deputata Marianna Caronia ex Mpa, a Cataldo Fiorenza ex Mpa, all’ex deputata Giulia Adamo ex Udc, a Nicola D’Agostino dell’Udc, a Rudy Maira del Pd, a Antonello Cracolici del Pd. E anche a Lino Leanza, oggi Articolo 4. Lunga è la lista degli indagati, tutti avrebbero disposto o autorizzato alcune spese non istituzionali, o comunque non giustificate, quantificati dagli investigatori, pari ad una somma di circa 10 milioni di euro.

IN PARTICOLARE. Tra le spese contestate dalla procura di Palermo, effettuate con fondi pubblici dai parlamentari, risulterebbe che: l’ex capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, tra le altre spese abbia anche acquistato cialde per il caffè, bottiglie di acqua minerale e per la pubblicazione di necrologi; Rudy Maira del Pd, avrebbe ricevuto 24 bonifici per un totale di 51mila euro, “giustificati” come acquisto di un’auto, veicolo che però, dalle indagini, risulta ad uso privato e non per il gruppo politico; Giulia Adamo del Pdl avrebbe speso 1.690 euro in una gioielleria; Francesco Musotto ex capogruppo Mpa, avrebbe speso invece 45 mila euro senza giustificazione.

La notizia della maxi inchiesta ha «sorpreso» i parlamentari, specialmente quelli del Partito Democratico caduto nella rete giudiziaria e impegnato nella maratona che dovrebbe portare all'approvazione della legge di stabilità.

Viene costantemente meno l'onorabilità e l'integrità delle istituzioni, che sempre più spesso inciampano nella rete della magistratura. E' evidente, che quanto accade a più riprese nel corso di questa legislatura, non è più ammissibile e ne tollerabile. E’ necessario un intervento deciso per mettere fine al malcostume della politica, da qualsiasi parte esso provenga, dal legislatore o dal Popolo italiano.

(varie fonti)

martedì 14 gennaio 2014

"Pensioni d'oro": Onore alla Meloni. La verità sul suo voto

In questi giorni il tema delle pensioni d’oro è diventato di dominio pubblico: ne parlano giornali, televisioni, trasmissioni di approfondimento e radio. Ma sono soprattutto il web e i social network a fare da cassa di risonanza. Un mare di informazione ma anche di disinformazione a discapito di alcuni e a pro di altri. Un comportamento scorretto che giunge da esponenti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle e del Popolo Viola, che hanno messo in atto una sistematica campagna di mistificazione della realtà gettando fango a destra, ma anche a sinistra, l’importante per loro, guadagnare qualche elettore. Facciamo un po’ di chiarezza.


"Pensioni d'oro": Onore alla Meloni. La verità sul suo voto
Giorgia Meloni - FdI

UN PO’ DI STORIA - «E’ da sempre una nostra battaglia», ripete da giorni il “cittadino portavoce” Sorial. Peccato che di questa “battaglia” non ci sia traccia nel programma elettorale con il quale il Movimento 5 Stelle si è presentato alle politiche 2013. Nel documento che si può ancora leggere sul sito di Beppe Grillo (http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf) non si parla di pensioni d’oro né nel capitolo “Stato e cittadini” né in quello “Economia”. Si parla solo di “eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari”: nulla sui 300 mila pensionati d’oro che costano 14 miliardi di euro l’anno alle casse dello Stato. Nessun battaglia “storica”, dunque.

Ma facciamo un passo indietro e arriviamo all’8 settembre 2011: si è appena concluso il Consiglio dei ministri, all’ordine del giorno l’introduzione in Costituzione del pareggio di bilancio. «Il nostro Paese ha bisogno di misure che favoriscano le famiglie, la natalità, la casa, gli strumenti per l’impiego. Ci sono diritti e privilegi che non possono considerarsi definitivamente acquisiti: vanno colpiti. Si parta dalle “pensioni d’oro” e si dica che, sopra un certo tetto, la pensione si calcola con il sistema contributivo». A parlare di questo però non è il comico Beppe Grillo, ma Giorgia Meloni (http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/09/Meloni_tocchino_pensioni_anzianita_co_9_110909023.shtml), all’epoca ministro della Gioventù e ora capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia: il primo politico italiano a parlare di pensioni d’oro.

La proposta di revocare le pensioni d’oro diventa uno dei punti qualificanti del programma elettorale di Fratelli d’Italia. Sul sito del movimento (http://www.fratelli-italia.it/programma.html) si legge “Revoca delle pensioni d’oro, retaggio della prima Repubblica, pagate con i soldi pubblici. Non ci possono essere più privilegi che resistono nella rivoluzione sociale in atto. Oltre una determinata soglia devono essere calcolate col metodo contributivo”. A pochi mesi dall’insediamento del nuovo Parlamento, Giorgia Meloni deposita il 21 giugno 2013 il disegno di legge di FdI (http://www.camera.it/leg17/126?tab=&leg=17&idDocumento=1253&sede=&tipo=), è la prima proposta di legge presentata sulle pensioni d’oro.

Le altre forze politiche si organizzano e presentano i loro provvedimenti: la pdl Zanetti di Scelta Civica arriva il 2 settembre, la pdl Fedriga della Lega Nord il 7 novembre, la pdl Gnecchi del Pd l’11 novembre e la pdl Airaudo di Sel il 25 novembre. Per ultima, arriva la proposta del Movimento 5 Stelle: la pdl del grillino Tripiedi riporta la data del 13 dicembre 2013.

A novembre 2013 la Commissione Lavoro inizia la discussione della proposta di legge di Giorgia Meloni. L’8 gennaio 2014 la Commissione ha adottato il testo base e dalla successiva settimana sarà possibile presentare emendamenti.

LE MOZIONI – Dicembre 2013: il governo pone la questione di fiducia sulla legge di stabilità. La manovra non accontenta nessuno e la protesta cresce. Le mille marchette contenute nel provvedimento fanno montare l’indignazione ma tra le norme più contestate c’è il cosiddetto “contributo di solidarietà” sulle pensioni d’oro. L’Esecutivo decide di chiedere il 6% per la parte eccedente l’importo superiore a 14 volte il trattamento minimo Inps, il 12% per la parte eccedente 20 volte e il 18% per la parte eccedente 30 volte. In altre parole, il governo decide di chiedere al pensionato che incassa ogni anno 120 mila euro di pensione, il 6% sulla parte che eccede i 90 mila euro: praticamente una miseria. La polemica politica monta e la Camera decide una cosa alquanto insolita e bizzarra : mentre è in discussione un provvedimento sulle pensioni d’oro in Commissione, calendarizza per la ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa natalizia la discussione in Aula di alcune mozioni sulle pensioni d’oro presentate dai gruppi parlamentari. Ma prima di proseguire è necessario chiarire che cos’è una mozione: è un atto di indirizzo politico, quindi assolutamente non vincolante, con il quale la Camera o il Senato chiedono al Governo un comportamento da tenere. Non avendo obblighi giuridici, l’Esecutivo può tranquillamente ignorare il contenuto di una mozione e assumersi la responsabilità politica di agire anche in modo totalmente diverso dall’impegno contenuto nel documento. In parole semplici? Fuffa. Politicamente rilevante, ma sempre fuffa che non ha ovviamente niente a che vedere con una legge. Tornando ai fatti, tutte le forze politiche, inclusi i grillini, decidono di presentare una mozione sulle pensioni d’oro. I grillini, che testardamente non hanno sostenuto in conferenza di capigruppo la calendarizzazione delle proposte di legge all’esame della Commissione Lavoro, propongono una tassazione progressiva di tutte le pensioni: dallo 0,1% per le pensioni da 1 a 6 volte la minima (cioè da circa 900 euro in su) si arriva al 32% sulle pensioni superiori a 50 volte il minimo). Si tassano anche le pensioni sotto i 1000 euro e a quel pensionato che prende 90 mila euro al mese viene tagliato poco più del 30%: circa 60 mila euro al mese il risultato finale. Niente male. La mozione è pubblicata sul sito della Camera a questo indirizzo: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=7086&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27MOZIONE%27, controllate per credere.

La mozione presentata da Fratelli d’Italia (http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=10237&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27MOZIONE%27) segue pedissequamente il contenuto della proposta di legge in Commissione e propone di revocare le pensioni d’oro. Si stabilisce un tetto (pari a 10 volte la pensione minima, ovvero 5 mila euro), sotto quel tetto non si tocca nulla ma per la parte che eccede la soglia si calcolano i contributi previdenziali effettivamente versati. Se non sono stati versati i contributi corrispondenti, la parte eccedente il tetto viene tagliata e con i risparmi si aumentano le pensioni minime e di invalidità. Il risultato? Se quel pensionato che prende la famosa pensione da 90 mila euro al mese non ha versato i contributi per prenderla, passa da 90 mila a 5 mila euro di pensione al mese. La proposta di FdI viene bocciata con il voto contrario di Pd, Scelta civica, Per l’Italia, Nuovo Centrodestra e l’astensione di Forza Italia, Sel e niente di meno che, dal Movimento 5 Stelle. L’unico voto favorevole è quello della Lega, che aveva proposto una mozione simile.

Coerentemente con la sua proposta, Fratelli d’Italia ha deciso di votare contro la proposta del Movimento 5 Stelle che non tocca i veri pensionati d’oro ma che invece tassi tutti, incluso chi prende la miseria di 900 euro al mese.

Il Pd di Matteo Renzi e la maggioranza, invece, fanno gli gnorri e si arrampicano sugli specchi cercando di difendere il Governo: nella mozione dei partiti che sostengono Letta (http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=10240&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27MOZIONE%27), e approvata dalla Camera, si parla di “monitorare gli effetti e l’efficacia delle citate misure introdotte con la legge di stabilità; a valutare, agli esiti di questo monitoraggio, l’adozione di interventi normativi che, nel rispetto dei principi indicati dalla Corte costituzionale, sempre in un’ottica di solidarietà interna al sistema pensionistico, siano tesi a realizzare una maggiore equità per ciò che concerne le cosiddette «pensioni d’oro» e correggano per queste ultime eventuali distorsioni e privilegi derivanti dall’applicazione dei sistemi di computo retributivo e contributivo nella determinazione del trattamento pensionistico”. E il coraggio di cambiare l’Italia del quarantenne sindaco di Firenze? Non pervenuto.

LA QUESTIONE DI COSTITUZIONALITA’ – Questi, i fatti che gli osservatori più attenti hanno raccontato correttamente (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/in-questo-parlamento-lunica-che-fa-una-cosa-di-sinistra-giorgia-meloni-la-ducetta-69606.htm).

Ma nel tentativo di intestarsi una battaglia non sua e giustificarsi di fronte all’opinione pubblica, il Movimento 5 Stelle inizia una campagna mediatica contro Giorgia Meloni e cerca di ribaltare la frittata, accusando il leader di FdI di essersi eretta a paladina della battaglia contro le pensioni d’oro ma di non aver poi votato la proposta a 5 Stelle in Parlamento. Secondo i deputati del M5S, la proposta della Meloni sarebbe stata inutile visto che la Corte Costituzionale ha già respinto in passato provvedimenti simili, in quanto è stato giudicato incostituzionale emanare un provvedimento di legge che colpisca soltanto alcuni cittadini e non tutti (nel caso specifico: “soltanto coloro che percepiscono più di 5 mila euro di pensione mensile valutati attraverso il metodo retributivo”).

E qui casca l’asino: la sentenza n. 116 del 2013 della Corte Costituzionale (http://www.inps.it/messaggizip/messaggio%20numero%2011243%20del%2011-07-2013_allegato%20n%201.pdf) ha stabilito che il contributo di solidarietà imposto dal Governo Berlusconi nel 2010 sulle pensioni d’oro era illegittimo perché colpiva solo i pensionati - e nemmeno tutti - e non anche i redditi da lavoro. Per queste ragioni, la misura contenuta nella legge di stabilità approvata dal Governo rischia di essere nuovamente bocciata.

La proposta di legge di Fratelli d’Italia, al contrario, non è stata mai dichiarata incostituzionale dalla Consulta e non prevede di colpire solo una determinata categoria di cittadini ma ha uno scopo ben più ampio: la revisione dell’intero sistema di calcolo delle pensioni sulla base del sistema contributivo. In parole semplici: se hai versati i contributi per prendere 90 mila euro di pensione al mese, nessuno può negarti questo diritto. Se al contrario non li hai versati, è giusto che sia tagliata e il tuo assegno non sia più pagato da tutti coloro ai quali viene chiesto di rispettare il sistema contributivo e ai quali – fra 20, 30 o 40 anni – non verrà restituito nemmeno tutto quello che hanno versato in una vita di lavoro.

Arriviamo ad oggi, (ANSA) - Roma, 13 GEN - La proposta di legge Meloni sulle cosiddette pensioni d'oro, presentata il 21 giugno 2013, è stata adottata come testo base sul quale lavorerà la commissione Lavoro, "tenuto conto che - si legge sul resoconto della commissione - tale provvedimento è stato iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea in quota opposizione".

E' la prima volta, viene fatto osservare, che una pdl di Fratelli d'Italia viene adottato come testo base. Ora, al di là di slogan e dichiarazioni, come si schiereranno le forze politiche, grillini inclusi?
(Fonti: openmag e Ansa)

lunedì 13 gennaio 2014

Meloni shock. Favorevole alle pensioni d'oro. Ecco la lista dei 337 votanti

Quanto ha blaterato Giorgia Meloni e non solo, sullo scandalo delle pensioni d'oro? Qui la risposta agli italiani...


Meloni shock. Favorevole alle pensioni d’oro. Ecco la lista dei 337 votanti
Giorgia Meloni - FdI


Non ci riescono proprio a dare un taglio a quegli odiosissimi privilegi chiamati “pensioni d’oro”, a quegli stratosferici ed esagerati compensi che sono uno schiaffo a milioni d italiani che versano nella povertà e anche a quelli che, lavorando, non arrivano a fine mese. Pensioni, per esempio, come quelle del presidente dell’Inps, Mastropasqua, che ogni anno porta a casa più di un milione di euro. O come quelle delle migliaia di manager pubblici e di politici. Alla faccia dei precari e dei pensionati al minimo.

lo scorso 08 gennaio, in 337 hanno votato contro una mozione del Movimento 5 Stelle (primo firmatario Sorias) che, corretta nel dispositivo alla luce della sentenza della Corte Costituzionale (e dunque ineccepibile sul piano tecnico), consisteva nell’applicare un prelievo alle pensioni d’oro ricavando un miliardo e 140 milioni per aumentare le pensioni minime di 518 euro all’anno. 

A votare per salvare (ancora una volta) le pensioni d’oro sono stati il Pd di Renzi, il Nuovo Centrodestra di Alfano, Scelta Civica, Udc, Svp e Lega Nord. Con i renziani che, da una parte si propongono come il nuovo e dall’altra non esitano a difendere i privilegi dei paperoni d’Italia: tra chi ha votato più convintamente a favore delle pensioni d’oro figurano infatti esponenti di spicco della nuova segreteria Pd, coma Marianna Madia e Davide Faraone.

Non ci sorprende che i suddetti partiti abbiano votato contro il prelievo (lo sapevamo già e lo abbiamo scritto a chiare lettere). Ci sorprende invece che anche vecchi e nuovi lupi della politica come Fioroni, Orfini, Speranza, Giorgia Meloni e Ivan Scalfarotto, che tanto hanno avuto da dire agli italiani nelle loro manifestazioni, interviste e trasmissioni televisive, contro questi privilegi (esclusivamente per campagna politica), abbiano poi, votato a favore.

Di seguito, vengono elencati i 337 senatori e deputati, che hanno votato contro il prelievo delle cosiddette "pensioni d'oro", la lista elaborata da centronline su dati della Camera, deve essere resa pubblica per due ragioni:
  1. I cittadini devono sapere come agiscono i propri rappresentanti in parlamento al di là dei grandi proclami.
  2. E' un utile strumento di orientamento per gli elettori, quando la prossima volta andremo a votare, infatti, sarà probabilmente con le preferenze. E dunque conservate quest’elenco e tiratelo fuori al momento del voto. E prima di dare la fiducia al candidato di turno rileggetelo con attenzione!
Ecco i nomi:
 
1 Adornato Ferdinando UDC
2 Agostini Luciano PD
3 Agostini Roberta PD
4 Albanella Luisella PD
5 Alfreider Daniel SVP
6 Allasia Stefano LEGA NORD
7 Alli Paolo NCD
8 Amato Maria PD
9 Amendola Vincenzo PD
10 Amici Sesa PD
11 Amoddio Sofia PD
12 Antezza Maria PD
13 Anzaldi Michele PD
14 Argentin Ileana PD
15 Arlotti Tiziano PD
16 Attaguile Angelo NCD
17 Balduzzi Renato SCELTA CIVICA
18 Bargero Cristina PD
19 Baruffi Davide PD
20 Basso Lorenzo PD
21 Bazoli Alfredo PD
22 Bellanova Teresa PD
23 Benamati Gianluca PD
24 Beni Paolo PD
25 Berlinghieri Marina PD
26 Bianchi Dorina NCD
27 Bianchi Mariastella PD
28 Biffoni Matteo PD
29 Binetti Paola UDC
30 Bini Caterina PD
31 Biondelli Franca PD
32 Blazina Tamara PD
33 Bobba Luigi PD
34 Boccuzzi Antonio PD
35 Bolognesi Paolo PD
36 Bombassei Alberto SCELTA CIVICA
37 Bonaccorsi Lorenza PD
38 Bonavitacola Fulvio PD
39 Bonifazi Francesco PD
40 Bonomo Francesca PD
41 Bordo Michele PD
42 Borghesi Stefano LEGA NORD
43 Borghi Enrico PD
44 Bosco Antonino NCD
45 Bossa Luisa PD
46 Bossi Umberto LEGA NORD
47 Braga Chiara PD
48 Bragantini Matteo PD
49 Bragantini Paola LEGA NORD
50 Brandolin Giorgio PD
51 Bratti Alessandro PD
52 Bressa Gianclaudio PD
53 Bruno Bossio Vincenza PD
54 Bruno Franco CENTRO DEMOCRATICO
55 Bueno Renata USEI
56 Buonanno Gianluca LEGA NORD
57 Burtone Giovanni Mario Salvino PD
58 Busin Filippo LEGA NORD
59 Buttiglione Rocco UDC
60 Campana Micaela PD
61 Caon Roberto LEGA NORD
62 Capodicasa Angelo PD
63 Capone Salvatore PD
64 Capozzolo Sabrina PD
65 Capua Ilaria SCELTA CIVICA
66 Carbone Ernesto PD
67 Cardinale Daniela PD
68 Carella Renzo PD
69 Carnevali Elena PD
70 Carocci Mara PD
71 Carra Marco PD
72 Carrescia Piergiorgio PD
73 Caruso Mario UDC
74 Casati Ezio Primo PD
75 Casellato Floriana PD
76 Cassano Franco PD
77 Castricone Antonio PD
78 Catania Mario UDC
79 Causi Marco PD
80 Causin Andrea SCELTA CIVICA
81 Cenni Susanna PD
82 Censore Bruno PD
83 Cera Angelo UDC
84 Cesaro Antimo SCELTA CIVICA
85 Chaouki Khalid PD
86 Cimbro Eleonora PD
87 Cimmino Luciano SCELTA CIVICA
88 Cirielli Edmondo FRATELLI D’ITALIA
89 Civati Giuseppe PD
90 Coccia Laura PD
91 Colaninno Matteo PD
92 Cominelli Miriam PD
93 Coppola Paolo PD
94 Corsaro Massimo Enrico FRATELLI D’ITALIA
95 Coscia Maria PD
96 Cova Paolo PD
97 Covello Stefania PD
98 Crimi’ Filippo PD
99 Crivellari Diego PD
100 Culotta Magda PD
101 Cuperlo Giovanni PD
102 D’agostino Angelo Antonio SCELTA CIVICA
103 D’arienzo Vincenzo PD
104 D’attorre Alfredo PD
105 D’incecco Vittoria PD
106 Dal Moro Gian Pietro PD
107 Dallai Luigi PD
108 Dambruoso Stefano SCELTA CIVICA
109 Damiano Cesare PD
110 De Maria Andrea PD
111 De Menech Roger PD
112 De Mita Giuseppe UDC
113 Decaro Antonio PD
114 Del Basso De Caro Umberto PD
115 Di Lello Marco PD
116 Di Maio Marco PD
117 Donati Marco PD
118 Ermini David PD
119 Fabbri Marilena PD
120 Famiglietti Luigi PD
121 Fanucci Edoardo PD
122 Faraone Davide PD
123 Farina Gianni PD
124 Fauttilli Federico SCELTA CIVICA
125 Fedriga Massimiliano LEGA NORD
126 Ferranti Donatella PD
127 Ferrari Alan PD
128 Ferro Andrea PD
129 Fiano Emanuele PD
130 Fiorio Massimo PD
131 Fioroni Giuseppe PD
132 Fitzgerald Nissoli Fucsia SCELTA CIVICA
133 Folino Vincenzo PD
134 Fontana Cinzia Maria PD
135 Fontanelli Paolo PD
136 Fossati Filippo PD
137 Fragomeli Gian Mario PD
138 Fregolent Silvia PD
139 Gadda Maria Chiara PD
140 Galgano Adriana SCELTA CIVICA
141 Galli Carlo PD
142 Galli Giampaolo PD
143 Gandolfi Paolo PD
144 Garavini Laura PD
145 Garofani Francesco Saverio PD
146 Gasbarra Enrico PD
147 Gasparini Daniela Matilde Maria PD
148 Gebhard Renate SVP
149 Gelli Federico PD
150 Genovese Francantonio PD
151 Ghizzoni Manuela PD
152 Giacobbe Anna PD
153 Giacomelli Antonello PD
154 Gigli Gian Luigi SCELTA CIVICA
155 Ginefra Dario PD
156 Ginoble Tommaso PD
157 Giorgis Andrea PD
158 Giuliani Fabrizia PD
159 Giulietti Giampiero PD
160 Gnecchi Marialuisa PD
161 Gozi Sandro PD
162 Grassi Gero PD
163 Greco Maria Gaetana PD
164 Gribaudo Chiara PD
165 Guerini Giuseppe PD
166 Guerini Lorenzo PD
167 Guerra Mauro PD
168 Guidesi Guido LEGA NORD
169 Gullo Maria Tindara PD
170 Gutgeld Itzhak Yoram PD
171 Iacono Maria PD
172 Iannuzzi Tino PD
173 Impegno Leonardo PD
174 Incerti Antonella PD
175 Invernizzi Cristian LEGA NORD
176 Iori Vanna PD
177 Laforgia Francesco PD
178 Lattuca Enzo PD
179 Lauricella Giuseppe PD
180 Lenzi Donata PD
181 Leone Antonio NCD
182 Leva Danilo PD
183 Locatelli Pia Elda PD
184 Lodolini Emanuele PD
185 Losacco Alberto PD
186 Lotti Luca PD
187 Madia Maria Anna PD
188 Maestri Patrizia PD
189 Magorno Ernesto PD
190 Maietta Pasquale FRATELLI D’ITALIA
191 Malisani Gianna PD
192 Malpezzi Simona Flavia PD
193 Manciulli Andrea PD
194 Manfredi Massimiliano PD
195 Manzi Irene PD
196 Marantelli Daniele PD
197 Marazziti Mario SCELTA CIVICA
198 Marchetti Marco PD
199 Marchi Maino PD
200 Marcolin Marco LEGA NORD
201 Marguerettaz Rudi Franco VALLEE D’AOSTE
202 Mariani Raffaella PD
203 Mariano Elisa PD
204 Marroni Umberto PD
205 Martella Andrea PD
206 Martelli Giovanna PD
207 Martino Pierdomenico PD
208 Marzano Michela PD
209 Matarrese Salvatore SCELTA CIVICA
210 Mattiello Davide PD
211 Mauri Matteo PD
212 Mazziotti Di Celso Andrea SCELTA CIVICA
213 Mazzoli Alessandro PD
214 Melilli Fabio PD
215 Meloni Giorgia FRATELLI D’ITALIA
216 Meloni Marco PD
217 Merlo Ricardo Antonio MOV. ASS. IT. EST.
218 Miccoli Marco PD
219 Minardo Antonino NCD
220 Misiani Antonio PD
221 Misuraca Dore NCD
222 Molea Bruno SCELTA CIVICA
223 Molteni Nicola LEGA NORD
224 Monaco Francesco PD
225 Monchiero Giovanni SCELTA CIVICA
226 Mongiello Colomba PD
227 Montroni Daniele PD
228 Morani Alessia PD
229 Morassut Roberto PD
230 Moretti Alessandra PD
231 Moretto Sara PD
232 Mosca Alessia Maria PD
233 Moscatt Antonino PD
234 Mura Romina PD
235 Murer Delia PD
236 Naccarato Alessandro PD
237 Narduolo Giulia PD
238 Nastri Gaetano FRATELLI D’ITALIA
239 Nesi Edoardo SCELTA CIVICA
240 Nicoletti Michele PD
241 Oliaro Roberta SCELTA CIVICA
242 Oliverio Nicodemo Nazzareno PD
243 Orfini Matteo PD
244 Ottobre Mauro SVP
245 Pagani Alberto PD
246 Pagano Alessandro NCD
247 Palma Giovanna PD
248 Paolucci Massimo PD
249 Paris Valentina PD
250 Parrini Dario PD
251 Pastorelli Oreste PD
252 Pastorino Luca PD
253 Patriarca Edoardo PD
254 Pelillo Michele PD
255 Peluffo Vinicio Giuseppe Guido PD
256 Pes Caterina PD
257 Petitti Emma PD
258 Petrini Paolo PD
259 Piccione Teresa PD
260 Piccoli Nardelli Flavia PD
261 Piccolo Giorgio PD
262 Piccone Filippo NCD
263 Piepoli Gaetano SCELTA CIVICA
264 Pini Gianluca LEGA NORD
265 Pini Giuditta PD
266 Pisicchio Pino CENTRO DEMOCRATICO
267 Piso Vincenzo NCD
268 Pizzolante Sergio NCD
269 Pollastrini Barbara PD
270 Porta Fabio PD
271 Prataviera Emanuele LEGA NORD
272 Preziosi Ernesto PD
273 Quartapelle Procopio Lia PD
274 Rabino Mariano SCELTA CIVICA
275 Rampelli Fabio FRATELLI D’ITALIA
276 Rampi Roberto PD
277 Ribaudo Francesco PD
278 Richetti Matteo PD
279 Rigoni Andrea PD
280 Roccella Eugenia NCD
281 Rocchi Maria Grazia PD
282 Romano Andrea SCELTA CIVICA
283 Rondini Marco LEGA NORD
284 Rosato Ettore PD
285 Rossi Domenico SCELTA CIVICA
286 Rossomando Anna PD
287 Rostan Michela PD
288 Rotta Alessia PD
289 Rubinato Simonetta PD
290 Rughetti Angelo PD
291 Saltamartini Barbara NCD
292 Sanga Giovanni PD
293 Sani Luca PD
294 Sanna Francesco PD
295 Sanna Giovanna PD
296 Santerini Milena SCELTA CIVICA
297 Sberna Mario SCELTA CIVICA
298 Sbrollini Daniela PD
299 Scalfarotto Ivan PD
300 Scanu Gian Piero PD
301 Schiro’ Gea SCELTA CIVICA
302 Schullian Manfred SVP
303 Scopelliti Rosanna NCD
304 Scuvera Chiara PD
305 Senaldi Angelo PD
306 Simoni Elisa PD
307 Sottanelli Giulio Cesare SCELTA CIVICA
308 Speranza Roberto PD
309 Stumpo Nicola PD
310 Tabacci Bruno PD
311 Tancredi Paolo NCD
312 Taranto Luigi PD
313 Taricco Mino PD
314 Tartaglione Assunta PD
315 Tentori Veronica PD
316 Terrosi Alessandra PD
317 Tidei Marietta PD
318 Tinagli Irene SCELTA CIVICA
319 Totaro Achille FRATELLI D’ITALIA
320 Tullo Mario PD
321 Vaccaro Guglielmo PD
322 Valente Valeria PD
323 Valiante Simone PD
324 Vargiu Pierpaolo SCELTA CIVICA
325 Vazio Franco PD
326 Velo Silvia PD
327 Venittelli Laura PD
328 Ventricelli Liliana PD
329 Verini Walter PD
330 Vignali Raffaello NCD
331 Villecco Calipari Rosa Maria PD
332 Vitelli Paolo SCELTA CIVICA
333 Zampa Sandra PD
334 Zanetti Enrico SCELTA CIVICA
335 Zappulla Giuseppe PD
336 Zardini Diego PD
337 Zoggia Davide PD

Un'altro 29enne suicida, tra l'indifferenza dello Sato

Gabriele Cipolla, 29enne residente ad Oltrona al Lago di Gavirate, è uscito da casa allontanandosi con la sua auto, una citroen Zx SW. Non si hanno più tracce di lui...


Un'altro 29enne suicida, tra l'indifferenza dello Sato
Gabriele Cipolla
 
 
Gabriele, appassionato di musica, si è allontanato da casa la sera del 7 gennaio dicendo che doveva andare a suonare con la sua band. Ma il suo basso lo aveva lasciato a casa ed anche il suo cellulare, di lui nessuna traccia e non si è fatto più sentire.

I famigliari preoccupatissimi e gli amici lo hanno cercato ovunque. Hanno lanciato messaggi di ricerche anche su Facebook e diffuso volantini con la sua foto e quella della sua macchina. La preoccupazione per il giovane però, saliva di ora in ora. E' sempre stato un ragazzo con la testa sulle spalle - racconta la famiglia - che, sporge denuncia presso i Carabinieri, della scomparsa del loro figlio, descrivendo i dettagli dell'abbigliamento indossato quando uscì, per l'ultima volta di casa.

Gabriele è stato trovato la sera dello scorso 9 gennaio, una pattuglia dell'arma ha rinvenuto il corpo senza vita di Gabriele Cipolla a bordo della sua autovettura, parcheggiata a bordo strada sulla Sp45, in una zona boschiva, direzione Castello Cabiaglio.

Nessun segno di violenza sul corpo, l'estremo gesto di un giovane; suicidatosi dopo aver scritto di suo pugno alcuni biglietti, che sono stati trovati dai militari all'interno della vettura, sui quali - il bravo ragazzo, elettrotecnico, amante della musica - spiega i motivi che lo hanno portato a tanto: non riusciva a trovare lavoro e pertanto, non vedeva un futuro. Inutile l'intervento sul posto del 118 che inviato ambulanza e automedica.

LA MADRE: <<Mio figlio ucciso dall'indifferenza>>. Ucciso dall’impossibilità di trovare un lavoro e da tutti quei no che gli impedivano di vedere un futuro davanti a sé. «Mio figlio l’ha ucciso l’indifferenza» ribadisce il padre di Giuseppe Cipolla. E noi sappiamo di quale indifferenza parlano, a cosa e a chi si riferiscono...!

IL PADRE: «Il mio bambino taciturno, concreto, che sapeva dare importanza e valore al lavoro». Lavoro che Gabriele cercava disperatamente. E non lo trovava, finendo in un vortice di disagio e malessere. «Negli ultimi mesi si era chiuso: le porte in faccia fanno male. Tanto male». Un giovane intelligente, capace di immaginarsi un futuro, ma nessuno gli ha un’occasione. «Mandava curriculum in continuazione. Faceva colloqui uno dopo l’altro. Gli dicevano sempre: le faremo sapere. Ma poi non richiamavano mai». Era orgoglioso e voleva rendersi indipendente. «Io ho la mia pensione. Ma che sistema è quello che impedisce a un ragazzo di 29 anni di trovare un impiego e andare avanti?» conclude il padre. (tratto da: Provincia di Varese)

Dunque, un altro omicidio di Stato.... Questo il mio personale commento.



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